I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Palagonia, supportati dai colleghi dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sicilia”, nella frazione di Giumarra di Castel di Iudica (CT), hanno arrestato due incensurati del posto, uno di 37 e l’altro di 35 anni, ritenuti responsabili di coltivazione illecita di canapa indiana e, solo per quest’ultimo, di furto aggravato.
La persistente attività informativa svolta dai militari li ha portati a focalizzare la loro attività su quella comunità, incentrando la loro attenzione sui due personaggi i quali, contemporaneamente per ovvie esigenze operative, sono stati sottoposti a perquisizione domiciliare.
In effetti i militari si sono presentati in via Pennisi presso l’abitazione del 37enne il quale, inizialmente ha loro dichiarato di non detenere alcuna droga, venendo poi smentito dal ritrovamento in una stanza dell’abitazione di una serra indoor con 5 piante di cannabis indica dell’altezza di circa 180 centimetri, riscaldate da lampada alogena e le pareti ricoperte da alluminio per il mantenimento del calore, oltre a 65 grammi circa di infiorescenze già poste in essiccamento, una bilancia di precisione ed il materiale per il confezionamento della droga.
Analogamente la perquisizione è stata eseguita a carico del 35enne che però, al contrario, ha ammesso immediatamente le proprie responsabilità conducendo i militari in un immobile a lui in uso in via Ragonese dove al suo interno, anche in questo caso, hanno trovato una serra con 20 piante di cannabis indica di circa 120 centimetri d’altezza.
Più nutrito in questo secondo caso il necessaire del “perfetto coltivatore”, costituito da vari tipi di concime, semi di canapa indiana, riflettori, timer analogici, pareti coibentate termicamente, ventola estrattrice per il ricambio d’aria, termoigrometro e 3 lampade alogene.
Proprio queste 3 lampade, a dire il vero, hanno creato ulteriori “problemi” all’uomo perché, infatti, il loro elevato assorbimento di corrente ha fatto presagire ai militari probabili allacciamenti abusivi alla linea elettrica pubblica, puntualmente infatti riscontrati dai tecnici della E-Distribuzione frattanto intervenuti su loro richiesta.
Il 35enne è stato posto agli arresti domiciliari in attesa delle determinazioni dell’Autorità Giudiziaria.