Prosegue la campagna di prevenzione e contrasto agli ecoreati, nonché di tutela delle bellezze naturalistiche, avviata in tutto il territorio etneo dal Comando Provinciale Carabinieri di Catania. L’iniziativa è finalizzata alla lotta contro lo smaltimento illecito o irregolare di sostanze inquinanti, crimini ambientali che non solo recano danno al territorio, ma minacciano anche la salute pubblica.
In tale contesto, a Mascalucia, i militari della locale Tenenza Carabinieri, insieme al personale specializzato del Nucleo Operativo Ecologico (N.O.E.) e del Nucleo Ispettorato del Lavoro (N.I.L.) di Catania, con il supporto dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (I.N.L.) di Catania, hanno effettuato un controllo approfondito su un’autofficina meccanica situata all’interno di un garage, sito in zona via del Bosco. L’officina è risultata totalmente abusiva, operando senza le necessarie autorizzazioni e senza rispettare le norme di sicurezza previste dalla legge. Per tale motivo, il titolare, un uomo di 43 anni del posto, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria.
Nel prosieguo dell’ispezione, la task force ha constatato che il datore di lavoro non aveva attuato alcuna misura di sorveglianza sanitaria obbligatoria per i lavoratori, mettendo così a rischio la salute e la sicurezza dei dipendenti.
Inoltre, è stata rilevata la totale mancanza di formazione sulla sicurezza per i dipendenti, una grave negligenza che aumenta significativamente il rischio di incidenti sul lavoro e infortuni. Questi elementi rappresentano una violazione fondamentale delle normative sulla tutela dei lavoratori, evidenziando un completo disinteresse per la sicurezza sul luogo di lavoro.
Non solo: l’officina operava senza rispettare le norme ambientali, poiché mancava la documentazione necessaria per il corretto smaltimento dei rifiuti speciali prodotti durante le attività. Questa omissione rappresenta una grave minaccia per l’ambiente, in quanto il mancato smaltimento adeguato di tali rifiuti può comportare danni significativi all’ecosistema.
L’operazione ha portato anche al controllo di due lavoratori, uno dei quali impiegato completamente in nero, il che ha comportato una maxi sanzione di 7.800 euro, mentre l’altro è risultato irregolare, portando a ulteriori ammende per un totale di 3.200 euro. È stato inoltre disposto il recupero di contributi previdenziali e premi assistenziali per un importo di 1.200 euro.
L’intero immobile, risultato abusivo, è stato posto sotto sequestro preventivo insieme a tutta l’attrezzatura utilizzata per l’attività illecita. Grazie a questa operazione, le forze dell’ordine hanno scoperto un’officina completamente illegale e hanno denunciato il responsabile per gravi violazioni in materia di sicurezza sul lavoro e tutela ambientale. Le sanzioni amministrative e il recupero dei contributi previdenziali hanno superato i 12.200 euro. Questo intervento dimostra l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrastare il lavoro sommerso e nel garantire la sicurezza dei lavoratori e la protezione dell’ambiente.