Continuano i servizi di controllo della Polizia Municipale per verificare il rispetto delle disposizioni per il contenimento della pandemia e delle normative commerciali. In particolare, riguardo ai controlli anti Covid-19, il Personale del Reparto Polizia Commerciale negli ultimi giorni ha eseguito la chiusura di tre attività commerciali per violazione delle regole imposte dalla normativa vigente. In particolare, è stato sottoposto a ispezione, congiuntamente a Personale della Polizia di Stato, un pub di via Coppola che somministrava bevande oltre le ore 22,00 a diversi avventori presenti. Il pub è stato sottoposto a chiusura provvisoria per 5 giorni e il titolare è stato verbalizzato con una multa di 400,00, euro così come tutti i clienti presenti, generalizzati dalla polizia di Stato, per violazione dell’orario di coprifuoco. Stessa sorte per due chioschi siti in viale Mario Rapisardi che all’atto del sopralluogo delle pattuglie annonarie sono stati trovati aperti e operanti oltre le ore 18.00. Entrambi i titolari sono stati sanzionati con la multa di 400,00 euro e con la chiusura dell’attività per 5 giorni, in attesa dei successivi provvedimenti che saranno adottati dalla Prefettura.
Sul fronte dei controlli in materia di commercio itinerante su area pubblica, sono stati eseguiti altri controlli in Via Nuovalucello e in Via Tezzano, all’esito dei quali sono stati verbalizzati tre venditori ambulanti di prodotti ortofrutticoli: due perché erano sprovvisti di autorizzazione amministrativa al commercio, dei requisiti professionali e della concessione di suolo pubblico, motivo per il quale sono stati sanzionati con verbali dell’importo complessivo di 7.158,00 euro con il sequestro della merce che è stata poi devoluta in beneficenza; il terzo perché, pur in possesso di autorizzazione amministrativa di tipo C per il commercio itinerante, occupava il suolo pubblico senza aver ottenuto la relativa concessione amministrativa. Inoltre, i due venditori ambulanti abusivi sono stati sanzionati con un verbale di 400,00 euro perché all’atto del controllo non indossavano la mascherina protettiva