La notte tra il 10 l’11 novembre, in via Urbana all’angolo con via Agostino Depretis, a pochi passi dal Viminale, è apparsa una nuova opera della street artist Laika, dal titolo ‘Piantedosi, carico residuale’. Il poster raffigura il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in uno scatolone di ‘carichi residuali’. Con questo poster, dal taglio ironico, l’artista risponde al nuovo ministro in merito alle sue affermazioni nei confronti dei migranti bloccati sulle navi delle Ong al porto di Catania. “È inaccettabile che un ministro della Repubblica tratti degli esseri umani come se fossero merce. È un insulto a tutti gli uomini, le donne e i bambini che nel nostro mare hanno perso la vita. L’ultimo era un neonato di 20 giorni”, ha dichiarato l’artista.
“L’atteggiamento che questo governo sta avendo nei confronti dei migranti non mi stupisce: era nel programma elettorale. Si stanno accanendo contro poche centinaia di disperati che rischiano la vita per fuggire da condizioni di povertà, guerra e mancanza di diritti umani, per sperare in un futuro migliore. I nostri politici dovrebbero andare a vedere le condizioni delle carceri libiche prima di prendere certe decisioni inumane. Siamo stati impeccabili nell’accogliere più di 60mila migranti ucraini che fuggivano dalla guerra. Queste persone cosa hanno in meno? La mia battaglia per porti e confini aperti non è iniziata oggi: purtroppo non è un problema di questa legislatura, ma tutti sappiamo che in futuro sarà sempre più dura lottare per i diritti degli esseri umani”, ha concluso Laika.