Il portiere che prende quattro gol di proposito perché ha scommesso 50 euro e se al triplice fischio saranno quattro quelli incassati, di euro ne vincerà 2.900.
Il dirigente sportivo che la settimana prima della partita contatta gli avversari e offre la sconfitta della sua squadra per poche migliaia di euro anche a costo di farsi sbattere la porta in faccia, l’allenatore che contatta il suo omologo per combinare il risultato della gara in nome dei vecchi tempi. O ancora il presidente che si è già accordato con gli avversari e per essere sicuro chiede al tecnico di schierare i ragazzini. Così, giusto per essere sicuri di perdere.
L’indagine della Procura di Enna guidata da Massimo Palmeri ha portato alla luce l’ennesimo scandalo sul calcio.
Questa volta nel mirino degli inquirenti della Squadra mobile di Enna sono finiti i campionati 2018/2019 e 2019/2020 di serie D, girone I, quello delle squadre siciliane e dei loro tesserati.
Otto le richieste di rinvio a giudizio depositate ad inizio febbraio dalla procura di Enna nei confronti di dirigenti, allenatori e giocatori che in quel periodo hanno militato nelle undici società coinvolte. Si tratta dell’Alcamo Futsal, del Licata Calcio, del Troina, del Rotonda Calcio, del Città di Acireale, del Corigliano Calabro, del Marina di Ragusa, del Marsala, della polisportiva Castelbuono, della Supergiovane Castelbuono e del San Tommaso Calcio.
Le indagini della Squadra mobile guidata da Antonino Ciavola avrebbero accertato illeciti in quattro incontri: Troina-Rotonda, Acireale-Troina, Corigliano-Troina e Troina-Marina di Ragusa. Mentre per altre sei partite non ci sarebbero state condotta penalmente perseguibili, ma soltanto ipotesi di illeciti sportivi.
Dopo l’avviso conclusione indagini la procura di Enna ha infatti trasmesso gli atti alla giustizia sportiva che fra febbraio e marzo ha sentito tutti i tesserati coinvolti. In questo caso le partite sotto la lente d’ingrandimento sono dieci e coinvolgono 31 tesserati.
La procura federale della Federcalcio nei giorni scorsi ha inviato a sua volta a 31 tesserati l’avviso conclusione indagini con gli illeciti contestati ad ognuno.
Un documento in cui emerge ad esempio come nella partita Troina-Rotonda del girone I di serie D del campionato 2018/2019 i dirigenti del Troina in cambio di 37 mila euro fecero vincere la partita a tavolino al Rotonda Con una sostituzione infransero la norma degli “under” che prevedeva per quel torneo la presenza in campo di almeno un giocatore nato nel 1998, due del 1999 e uno del 2000.
Un tariffario quello del Troina per perdere le partite che varava secondo l’importanza della gara per gli avversari. Se dovevano vincere assolutamente il prezzo lievitava altrimenti come nel caso di Corigliano-Troina dell’8 gennaio 2020 la vittoria dei calabresi venne venduta per appena 5 mila euro.
Nel dettaglio: una partita di calcio venduta per 34 mila euro; due imprenditori calabri, uno dei quali presidente di una squadra, che avrebbero pagato con versamenti diretti sul conto corrente del direttore sportivo il prezzo concordato per le combine; un portiere che scommette 50 euro e non para i tiri degli avversari. Ad essere venduta per 34.700 euro sarebbe stata la partita Troina – Rotonda, disputata il 3 aprile 2019, conclusa con la vittoria a tavolino del Rotonda perchè il direttore sportivo e l’allenatore in seconda fanno entrare in campo un giocatore, classe 1999, violando il regolamento sugli “under”. Non è chiaro, invece se sia stata solo la scommessa in un’agenzia Eurobet del portiere del Troina, che gli fruttò 2.900 euro su una puntata da 50 euro, a determinare la sconfitta nella partita disputata il 22 settembre 2019 contro l’Acireale, proprio grazie ad una serie di madornali errori nelle parate. Nell’inchiesta della procura di Enna ci sono anche una partita per la quale non si combina il risultato perchè non viene raggiunto l’accordo sul prezzo e una per la quale il presidente della squadra avversaria, rifiuta qualunque accordo per decidere l’esito dell’incontro, al quale viene chiesto con insistenza: “Ma a te piace restare amici?”.
L’inchiesta della magistratura ennese, che ha già chiesto il decreto che dispone il giudizio per 8 tra presidenti, direttori sportivi, allenatori e giocatori, parte dalla dirigenza e dai vertici tecnici e sportivi del Troina calcio ed ha coinvolto società sportive calabresi.