Il Tribunale di Catania ha disposto sabato l’uscita di tre migranti tunisini dal centro per il rimpatrio di Pozzallo in Sicilia, sollevando dubbi sulle recenti misure del governo relative alla questione migratoria. Tre migranti tunisini escono fuori dal centro per il rimpatrio di Pozzallo, in Sicilia, su decisione del tribunale di Catania, che solleva dubbi nei confronti delle recenti misure del governo. Ad essere messo in discussione è il trattenimento dei richiedenti asilo provenienti dai cosiddetti Paesi sicuri, che sono in attesa dell’esito della procedura di frontiera accelerata, e la relativa cauzione di 5.000 euro per rimanere in libertà: secondo il giudice è illegittima e confligge con la normativa dell’Unione europea, oltre a non essere in linea con i principi costituzionali. Politica si divide, magistratura: ‘Non è interferenza ma democrazia’ È quanto basta per innescare uno scontro e rinnovare polemiche tra esponenti della maggioranza di governo e la magistratura. E il ministero dell’Interno ha già annunciato un ricorso. Il vice presidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, riportando sulla piattaforma X le motivazioni addotte dal giudice, ha concluso che “serve una profonda riforma della giustizia”, mentre la deputata di Fratelli d’Italia Sara Kelany, responsabile del dipartimento Immigrazione del partito, ha bollato come “decisioni politiche e ideologiche” le mancate convalide di trattenimento. “Spiace dover constatare come ancora una volta si pieghi il diritto all’ideologia”, ha aggiunto. Ma il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, al contrario ha sottolineato: “Noi non partecipiamo all’indirizzo politico e governativo, facciamo giurisdizione. È fisiologico che ci possano essere provvedimenti dei giudici che vanno contro alcuni progetti e programmi di governo. E questo non deve essere vissuto come una interferenza, questa è la democrazia”. Difende il provvedimento del magistrato Iolanda Apostolico anche l’opposizione con i Radicali (“ha fermato l’escalation razzista”), il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni (“il governo è contro la legge”), il deputato del Pd Matteo Mauri (“una decisione solida”), il parlamentare di M5S Alfonso Colucci e il deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Angelo Bonelli. Il ministero dell’Interno ha annunciato un ricorso contro la decisione La decisione del giudice è arrivata appena cinque giorni dopo l’inaugurazione del nuovo Cpr di Pozzallo, una parte del quale – circa ottanta posti – è destinata proprio ad ospitare le persone sottoposte alla procedura di frontiera accelerata: sarebbe il primo centro destinato a questo tipo di misure che in genere, nei casi di migranti provenienti da Paesi ritenuti sicuri con i quali non vi siano specifici accordi, preludono ad un rimpatrio. A disporre il trattenimento del gruppo di tunisini arrivato lo scorso 20 settembre a Lampedusa era stato, come da prassi, il questore di Ragusa, in attesa della decisione del giudice che però non ha convalidato il provvedimento. La vicenda rischia di mettere in discussione, stando ai rilievi del giudice, i recenti provvedimenti del governo e lo stesso decreto Cutro. Il ministero dell’Interno, annunciando che ricorrerà contro la decisione del tribunale di Catania, sottoporrà quindi al vaglio di un altro giudice la fondatezza dei richiami giuridici contenuti nei provvedimenti. Fonti vicine al dossier migranti sottolineano che “la procedura accelerata di frontiera è uno degli aspetti che, già contenuto nella direttiva europea 2013, trova oggi l’unanime consenso dei Paesi europei nell’ambito del costruendo nuovo Patto per le migrazioni e l’asilo e che il governo italiano ha disciplinato nel decreto Cutro”. Resta da capire ora, dopo il provvedimento del Tribunale di Catania, nel caso di nuove ondate di migranti provenienti dai Paesi cosiddetti sicuri come la Tunisia (con la quale l’Italia ha specifici accordi per il rimpatrio) quali saranno le decisioni dei giudici, anche di altri Tribunali, alle prossime richieste di convalida di trattenimento. Nuovi centri come quello inaugurato a Pozzallo sono comunque già in allestimento, destinati a questo tipo di misura. (Picture shows la struttura realizzata a Pozzallo destinata al trattenimento di richiedenti asilo per le cosiddette procedure accelerate di frontiera. Pozzallo, 24 settembre 2023.
| Pubblicato il lunedì 02 Ottobre 2023