Francesco Capizzi, un giovane imprenditore agricolo di Biancavilla (Catania) in passato vittima di intimidazioni da parte della cosiddetta ”mafia dei pascoli’ che voleva impadronirsi del terreno sul quale aveva creato un’azienda che produce sughi a base di lumache, in segno di gratitudine verso l’Associazione antiestorsione Libero Grassi di Catania che lo ha affiancato nelle sue denunce, ha deciso di donare ad alcuni centri che svolgono attivita’ di sostegno verso i piu’ bisognosi 1.200 chili di arance raccolte nei terreni che la mafia non e’ riuscita a strappare.
A rendere nota la vicenda e’ il presidente di Asaec Nicola Grassi. “Insieme – dice Grassi – abbiamo consegnato 120 cassette di agrumi a diversi enti benefici: l’oratorio Giovanni Paolo II di Librino, il centro Astalli di Catania, la Locanda del Samaritano di Catania e la parrocchia di Biancavilla”. “Il gesto – aggiunge Grassi – vuole essere da esempio e incitamento a denunciare per quanti si trovano sotto pressione intimidatrice: proteggere le terre dalla prepotenza della mafia dei pascoli significa dare respiro e speranza all’imprenditoria giovanile che scommette sull’impresa agricola come sviluppo della nostra economia. La storia di Francesco e’ la vittoria di tanti, dello Stato che ha dimostrato la sua forza, ma soprattutto di tutti coloro che credono che denunciare convenga sempre”. (ANSA)