Chi è un Astronauta?
É il sogno nel cassetto di tanti bambini. Ai piccoli, se chiedi: “Cosa vuoi fare da grande?”, rispondono spediti: “L’astronauta!”
Certo, c’è chi vuole fare il medico, il calciatore, il maestro o il carabiniere. In cima alla lista dei desideri dell’infanzia c’è quasi sempre “l’infinito”.
L’Astronauta è un super eroe. Vola sopra la Terra, arriva fino alla Luna, sfiora le stelle e può fare l’occhiolino alle asteroidi. Che figata pazzesca!
L’Astronauta è Buzz Lightyear, di Toy Story, quello che ci ha fatto ripetere fra le lacrime di commozione: “Verso l’infinito e oltre”. Facendoci credere davvero che alla fine siamo tutti i limiti che riusciamo a superare.
Un Astronauta, prima di tutto, è un uomo carico di prospettive e di curiosità, che sono grandi al punto da farlo volare in alto, anzi, “in altissimo”.
Luca Parmitano è un nostro orgoglio nazionale e, siciliano in particolare (Parmitano è nato a Paternò, e cresciuto tra Catenanuova e Catania). Astronauta dell’Esa, colonnello dell’Aeronautica e primo italiano al comando della Stazione spaziale internazionale ed ancora primo nostro connazionale ad avere effettuato un’attività extra-veicolare con oltre sei ore di passeggiata spaziale (proprio alla Buzz, per intenderci).
Oggi Parmitano ha ricevuto, all’Università Lumsa di Palermo, la laurea honoris causa in Economia e management per il suo impegno nell’esplorazione e nell’innovazione.
Un momento di emozione, nella bella sede dell’ateneo, dove i convenevoli e le prassi, hanno lasciato il posto a tanti messaggi “cuore a cuore”.
“Da lassù, ha detto Parmitano ai giornalisti, le terre emerse non evidenziano confini geografici e questo la dice lunga. Lo spazio, inoltre, con il suo ineguagliabile valore strategico, diventa un collante per le cooperazioni internazionali. Le esplorazioni spaziali sono state e sono in grado di superare divisioni e voragini. Hanno scopi pacifici e favoriscono il progresso. Quindi dobbiamo comprendere che lo spazio è una dimensione dove proiettare ambizioni a livello globale. Ahimè l’Europa è in ritardo su più fronti, nell’ambito aerospaziale, ma può ingranare la marcia e i leader europei devono fare in modo che ciò sia possibile. L’Europa può e deve proiettarsi come leader anche in questo ambito, deve fissare i propri obiettivi, che possono anche essere visionari: pensare di approdare verso la Luna ed anche verso Marte. Perché no?”
Un astronauta ha paura delle incognite?
“La paura è una risorsa importantissima. É ciò che spinge ad evolversi e ciò che spinge verso la conoscenza.”
Laurea in Economia, ma quali i vantaggi di un’economia spaziale?
“Nel mio ruolo di capo dell’ufficio operazioni astronautiche, mi sono avvicinato di più a quello che in Esa è il ruolo programmatico e quindi in quale modo l’agenzia immagina il futuro e per poterlo realizzare abbiamo bisogno di quelli che chiamiamo “decision maker”, ovvero chi, alla guida politica prende le decisioni. Per poterlo fare noi dobbiamo essere in grado di mostrare i vantaggi di un’economia spaziale, la new space economy. Anche in questa consapevolezza, sono onorato di essere qui a Palermo a ricevere questa laurea, pensando che possa aggiungere rappresentatività al mio ruolo di ambasciatore per l’Agenzia Spaziale Europea.”
In prima fila, ad assistere alla proclamazione del neo dottore Luca Parmitano, i genitori, Ugo e Cettina Di Benedetto. Sono entrambi insegnanti in pensione, originari di Catenanuova, in provincia di Enna. E proprio Catenanuova rivendica la paternità del celebre astronauta, che lì sarebbe dovuto nascere, non fosse che a mamma Cettina arrivarono le doglie mentre si trovava a Paternò dalla sorella Carmen.
Gli anziani genitori hanno il volto pieno di orgoglio, mentre il professore Giovanni Battista Dagnino espone la laudatio e ripercorre anche l’infanzia di Parmitano.
Un bimbo cresciuto a libri di favole e mattoncini Lego, tutti a tema aeronautica, che Luca montava e smontava alla velocità della luce. I giochi nel cortile di casa, insieme ai nove cugini, un’infanzia felice e di provincia, quindi il trasferimento a Catania, per gli studi superiori al liceo Galilei, dove Parmitano non è stato mai un secchione, ma certamente uno studente curioso, al punto da acciuffare al volo la chance di una borsa di studio di Intercultura, che lo porterà a frequentare il quarto anno di liceo in California. Da lì si aprono gli spazi del mondo e dopo il diploma Parmitano decide di dedicarsi alle sue passioni, in primis lo spazio. Entra in Aeronautica militare e frequenta l’Accademia a Pozzuoli, si laurea contestualmente in Scienze politiche e quindi nel 2001 inizia l’addestramento come pilota US Air Force in Texas. É quindi un’escalation di qualificazioni ed esperienze, anche come pilota collaudatore e sperimentatore. Parmitano ha accumulato oltre 2000 ore di volo ed ha volato su oltre 40 tipi diversi di velivoli.
In questa avventurosa carriera a sostenerlo, la moglie Kathy e le figlie Sarah e Maia. Distanti fisicamente, ma vicini con il cuore, i suoi genitori. Mamma Concetta oggi ha immortalato, tablet alla mano, tutti i momenti della cerimonia. Dopo la proclamazione l’abbiamo avvicinata.
“Signora Parmitano, ha avuto paura la prima volta che suo figlio è andato nello spazio?”
Assolutamente no. Se le mamme hanno paura, i figli non possono arrivare da nessuna parte, figurarsi così in alto.
Ed effettivamente oggi Luca Parmitano ci ha insegnato che si può davvero arrivare “verso l’infinito e oltre!”
Ps: Poco prima della cerimonia alla Lumsa, Luca Parmitano ha ricevuto dal Presidente della Regione Nello Musumeci la Medaglia d’oro al valore civile.
Testo, foto e video di Maristella Panepinto