“La droga della ndrangheta spacciata a Messina”: 16 arresti

Redazione

| Pubblicato il martedì 19 Luglio 2022

“La droga della ndrangheta spacciata a Messina”: 16 arresti

La sostanza stupefacente veniva fornita da una delle più potenti famiglia di ndrangheta
di Redazione
Pubblicato il Lug 19, 2022

Nel corso della notte, i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno dato esecuzione adun’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa – su richiesta della Procura Distrettuale della Repubblica di Messina – dal G.I.P. presso il locale Tribunale nei confronti di 18 persone (di cui 13 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 2 all’obbligo di presentazione alla P.G.), sul cui conto Giudice ha riconosciuto gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati – a vario titolo – di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Le persone arretstate dai carabinieri nell’operazione antidroga a Messina, Reggio Tortorici e Vibo Valentia sono: Giuseppe Mazzeo, 50 anni, Rosario Abate 35, Carmelo Barile, 36, Andrea Calcò Labruzzo, 27, Giuseppe Castorino, 31, Graziano Castorino, 48, Carmelo Gennaro Conti, 35, Giuseppe Costanzo Zammataro, 43, Francesco Leandro, 22, Cettina Mazzeo, 25, Maria Minutoli, 58, Francesco Nesci 21, Paolo Nirta 45, Maurizio Savoca, 53, Alessandro Talamo, 35, Mirko Talamo 35, Gregorio Tassone, 30, Marika Trischitta, 35, Gregorio Vainella, 23. Tutti in carcere, tranne Cettina Mazzeo e Trischitta che hanno obbligo di dimora mentre Nesci, Zammataro, e Conti sono ai domiciliari. 

L’indagine scaturisce dagli esiti di complesse e articolate indagini sviluppate dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Messina dal febbraio 2021, a seguito delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, che ha parlato del coinvolgimento di uno dei principali odierni indagati quale promotore di una strutturata associazione finalizzata al traffico dello stupefacente operante principalmente nella zona sud della città di Messina.

Ne dettaglio, dall’inchiesta è emersa l’esistenza di un gruppo criminale che aveva, di fatto, pressoché quasi interamente monopolizzato l’approvvigionamento, nella città di Messina, dello stupefacente del tipo cocaina, che poi veniva spacciato al dettaglio nella stesso capoluogo di provincia, ma anche nel comune di Tortorici, ove è stata accertata l’esistenza di un’autonoma piazza di spaccio gestita da alcuni degli indagati originari della cittadina nebroidea.

La pericolosità del sodalizio criminale investigato e la sua elevata caratura criminale è stata dimostrata dalla circostanza che lo stesso si approvvigionava dello stupefacente – da immettere sulla piazza messinese – da un esponente di spicco della famiglia Nirta, ai vertici della ‘ndrangheta calabrese.

Nello specifico uno degli arrestati è figlio di Giuseppe Nirta, cl.40, detenuto all’ergastolo per le vicende inerenti la c.d. faida di San Luca, nonché fratello di Sebastiano Nirta cl.71 e Francesco Nirta cl.74, entrambi detenuti all’ergastolo per il loro coinvolgimento nella c.d. strage di Duisburg, avvenuta in Germania il 15.08.2007 in cui vennero uccisi 6 persone di origine calabrese, alcuni dei quali ritenuti esponenti della cosca rivale Pelle– Vottari.

Il fornitore, a sua volta si avvaleva di un’articolata rete di corrieri, tutti residenti nella provincia di Vibo Valentia alcuni dei quali incensurati, che si occupavano della consegna dello stupefacente “a domicilio”fino alla città di Messina.

Particolarmente ingegnose erano le modalità di trasporto della cocaina dalla Calabria a Messina. Per sfuggire a eventuali controlli, in particolare nell’area degli imbarcaderi dei traghetti, gli indagati utilizzavano auto modificate in alcune parti della carrozzeria con doppi fondi in cui nascondere la droga. I calabresi, inoltre, avevano dato ai complici messinesi telefoni riservati. Nel corso delle indagini sono state documentate varie forniture di sostanze stupefacente dalla Calabria alla Sicilia, che hanno portato al sequestro di 3 chili di cocaina. Oltre alla città di Messina, i vertici dell’associazione erano in grado di rifornire di stupefacente pusher che operavano nella cittadina di Tortorici con i quali avevano creato un canale privilegiato di fornitura. A Tortorici quattro ragazzi avevano avviato un commercio di stupefacenti e quasi settimanalmente acquistavano la droga a Messina. L’operazione di oggi, condotta dai carabinieri, ha impegnato oltre 120 militari del Comando Provinciale di Messina, impiegati anche nelle provincie di Reggio Calabria e Vibo Valentia.

di Redazione
Pubblicato il Lug 19, 2022


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