Un barchino di 7 metri è affondato, la notte scorsa, in area Sar italiana. Quarantasei i migranti, compresi sette minorenni e 13 donne, salvati da militari della motovedetta Cp319 della Guardia costiera. Vi sarebbero però anche tre dispersi, tra cui la mamma di un neonato. Sono in corso le ricerche in mare aperto. I naufraghi, originari di Guinea, Costa d’Avorio, Camerun e Gambia, sono stati sbarcati poco prima di mezzanotte e mezza a molo Favarolo di Lampedusa. Hanno riferito di essere partiti da Sfax, in Tunisia, alle 21 di venerdì scorso e d’aver pagato 2mila dinari per la traversata.
Per i militari della Guardia costiera avrebbe dovuto essere un ordinario salvataggio. Agganciata l’imbarcazione, cercando di tranquillizzare tutti i migranti, sono stati subito trasbordati i bambini – e fra questi il piccolo Ismaele (il nome, Ismail, era scritto su un rudimentale bracciale che indossava) circa 3 mesi di origine subsahariana, ha perso la mamma nell’ultimo naufragio di un barchino e adesso si trova sotto protezione dei Poliziotti della Questura di Agrigento che se ne stanno prendendo cura. “Intanto Ismaele ha noi, e la famiglia la troviamo”, ha dichiarato il questore Emanule Ricifari. Il piccolo si trova in alloggio a Lampedusa con due poliziotte e dalla prossima settimana affidato in pre-adozione a un medico che l’ha soccorsa insieme ai poliziotti e sta bene. Il vice questore aggiunto Francesco Sammartino, funzionario della Questura di Agrigento in servizio all’hotspot di contrada Imbriacola, e i suoi poliziotti hanno comprato latte, pannolini, un paio di giochini per neonati, per cercare di distrarre Ismaele giocando con lui e manifestandogli tutto l’affetto di cui la polizia italiana è capace.
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani commenta: «Commuove la vicenda del bimbo che ha perso la mamma nel naufragio della scorsa notte a Lampedusa. Ringrazio vivamente i agenti di polizia della Questura di Agrigento in servizio all’hot spot dell’isola che hanno accudito e si sono presi cura per tutta la notte del piccolo orfano. Il loro gesto carico di profonda umanità, nonostante la criticità del momento che vede nell’isola un susseguirsi di sbarchi, è oltremodo lodevole. La Sicilia è anche questo».