La presidenza della Regione ha comunicato che Luca Sammartino ha rassegnato oggi le proprie dimissioni dalle cariche di assessore all’Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea e di Vice Presidente del governo regionale. Le funzioni ad interim dell’assessorato sono state assunte direttamente dal presidente della Regione Renato Schifani, il quale con successivo decreto provvederà alla nomina del nuovo vice presidente della giunta.
Schifani, sulla vicenda, ha dichiarato: «nel ribadire piena fiducia nei confronti della magistratura, confida pienamente nella possibilità che l’onorevole Sammartino possa dimostrare la propria totale estraneità ai fatti che gli vengono addebitati» e ricorda come «lo stesso abbia ricoperto il suo doppio ruolo istituzionale con decoro, lealtà e trasparenza».
Stamattina Sammartino aveva dichiarato: “Ho scritto una nota al presidente della Regione, Renato Schifani, per rimettere l’incarico di assessore regionale e vice presidente della Regione dopo essere stato raggiunto da misura cautelare interdittiva in relazione a un’ipotesi di reato lontana nel tempo. Ringrazio il presidente per la fiducia dimostrata nei miei confronti e per il lavoro svolto fin qui. Tengo a sottolineare che non sono coinvolto in ipotesi di reato di mafia né di voto di scambio; sono sereno e certo che emergerà la mia totale estraneità ai fatti, risalenti a 5 anni fa, che con stupore leggo mi vengono contestati”. Lo dice Luca Sammartino, indagato per corruzione. Sammartino aggiunge “Resto fiducioso, come sempre ho dichiarato e non cambierò mai idea, nei confronti del lavoro della magistratura. Continuerò a servire la mia comunità e il mio territorio svolgendo la mia attività politica e di parlamentare regionale”
Luca Sammartino, classe 1985, vicepresidente e assessore all’agricoltura della Regione Siciliana, è stato sospeso per un anno dai pubblici uffici perché coinvolto nell’operazione dei carabinieri di Catania, relativa all’inchiesta denominata Pandora. Sammartino, laureato in odontoiatria e protesi dentaria, è esponente di spicco e di riferimento della Lega di Matteo Salvini in Sicilia. È stato in passato esponente dell’Udc, poi transitato nel Pd, per un breve periodo approdato anche a Italia Viva di Renzi, prima di passare al Carroccio. È il nipote del prefetto in quiescenza Claudio Sammartino, uno dei componenti della commissione di accesso nominata dal Viminale chiamata a valutare eventuali infiltrazioni mafiose al Comune di Bari. Per il governo Schifani aveva anche la delega per i rapporti con l’Assemblea regionale siciliana. In aula all’Ars ha esordito tra le file dell’Udc, a 27 anni, nel 2012, con oltre 12 mila voti. Poi è passato alla formazione ibrida Articolo 4. Nel 2015 l’approdo al Pd con l’elezione al Parlamento siciliano con 33 mila voti. Nel 2019 ha seguito Matteo Renzi in Italia Viva e nel 2021 è passato alla Lega di Matteo Salvini, partito per il quale è attuale esponente nel parlamento regionale e nell’esecutivo di Palazzo d’Orleans. È marito di Valeria Sudano, avvocato catanese leghista e membro della Camera dei deputati dal 2022, con la quale ha anche un figlio. Alle ultime elezioni regionali ha portato a casa oltre 21 mila voti nella lista ‘Prima l’Italia Salvini premier’. Per la Lega – a quanto filtra – stava lavorando anche alle liste da presentare, nella circoscrizione isole, in vista delle prossime elezioni Europee.