L’indice di densità del numero di aree destinate allo sport, in riferimento all’estensione territoriale del capoluogo catanese, equivale a 0,47 per chilometro quadrato: un significativo gap nei confronti di altre città italiane più piccole e con un numero inferiore di abitanti. È quanto emerso da un censimento commissionato da Ance Catania allo studio Ghiretti & Partners, presentato al Saem 2022 nel corso dell’evento “Wellness Valley: progetti per una Catania in movimento”.
«Una ricerca – spiega il presidente della categoria etnea Rosario Fresta – che trae spunto dalla crescente necessità di avere spazi pubblici aggregativi: esigenza emersa in particolar modo durante la pandemia. Una criticità – prosegue – da trasformare in opportunità, riqualificando le aree degradate della città, offrendo ai professionisti, a soprattutto alla collettività, la possibilità di fare pratica sportiva. Uno spunto di riflessione per la fattibilità di alcuni progetti da realizzare su Catania, con l’obiettivo di rafforzare il rapporto collaborativo con l’Amministrazione per intercettare nuove risorse economiche e utilizzare quelle in dotazione, con importanti ricadute sociali e occupazionali. Da sempre la nostra Associazione è vicina al mondo dello sport per i valori che rappresenta quali lealtà, competizione, aggregazione; valori fondamentali che ogni imprenditore, giorno dopo giorno, deve porre in essere a garanzia di una crescita sana della propria impresa».
Queste, dunque, le premesse che hanno portato alla presentazione di 5 tavole relative a spazi pubblici ripensati per attività motoria e ricreativa, con focus su Largo Paisiello, largo Bordighera, piazzale Re d’Ungheria, piazza Viceré e pizza Aldo Moro. «Idee di altissimo profilo in cui si può apprezzare la bellezza e la qualità dell’architettura contemporanea: suggestioni di urbanistica tattica che con micro azioni locali e budget sostenibili, potranno in breve tempo rispondere alle esigenze dei catanesi», commenta il vicepresidente di Ance Catania Salvatore Messina. A supportare l’iniziativa la Fondazione Sportcity, «nata con l’intento di sportivizzare le aree urbane, perché lo sport rende le città e cittadini migliori, producendo benessere e felicità», evidenzia il presidente Fabio Pagliara.
L’analisi – come spiegato da Roberto Lamborghini, responsabile studio Ghiretti & Partners (presidente Roberto Ghiretti) – «ha consentito di rilevare la dotazione sportiva di Catania, composta da 86 spazi sportivi, tra impianti e aree outdoor. Troppo pochi per i quasi 300mila abitanti e i 183 chilometri quadrati presi in considerazione, con un equivalente di nemmeno mezzo spazio per chilometro quadrato. Una problematica a cui far fronte, soprattutto in relazione alla voglia di praticare attività in modo destrutturato e al trend positivo della diminuzione della sedentarietà rilevata negli ultimi 5 anni».
In quest’ottica, fondamentale il ruolo dell’Amministrazione Comunale, che ha già avviato numerosi interventi. «Grazie al Pon Metro 2014-2020 e ai fondi React Eu siamo riusciti a ottenere 22,5 milioni di euro, già impegnati in tempi record per realizzare una città a misura di sport, con spazi adatti ad accogliere sempre più cittadini interessati a svolgere attività fisica all’aria aperta – spiega Fabio Finocchiaro, direttore Direzione Politiche Comunitarie Fondi Strutturali del Comune etneo – aree sicure, attrezzate e accessibili a tutti, che saranno realizzate entro il 31 dicembre 2023. Stiamo cercando di rivoluzionare l’impiantistica catanese indoor e outdoor, favorendo il recupero delle aree urbane, l’inclusione e l’integrazione sociale, anche nelle zone più degradate della città. È stato fatto un lavoro enorme, dagli interventi di riqualificazione per lo Stadio al campo scuola di Picanello, dai campi da calcio e calcetto a Nesima al Palacatania, fino alle 20 Piazze che il Comune di Catania sta dotando di aree sportive e fitness e telecamere di videosorveglianza. Un successo che per la prima volta pone la nostra città in cima alla classifica delle città virtuose, una risposta concreta all’esigenza di spazi per lo sport e per il benessere fisico dei nostri concittadini».
L’iniziativa ha visto particolare interesse anche da parte di Area Sport nei territori, «felice di contribuire e dare supporto a un piano di legacy che possa attivare queste strutture, per renderle sempre fruibili e funzionali», interviene il direttore Lorenzo Marzoli. Lodevole anche per il vicepresidente Coni Sicilia Enzo Falzone, «per la possibilità di strutturare anche alcune attività sportive professionali che richiedono lo svolgimento in spazi parti».
Al termine dell’incontro – moderato da Fabio Pagliara – sono stati presentati i 5 progetti realizzati da 15 giovani progettisti under 40.