Il clan Rizzuto, qualche anno fa indebolito dalle inchieste giudiziarie e decimato dagli attacchi di fuoco dei nemici, sarebbe tornato ad essere “il gruppo criminale più influente e potente” del Quebec “sulla scena locale, nazionale e internazionale”.
E’ quanto mette nero su bianco in un report il Quebec criminal intelligence service (Srcq), che fornisce informazioni a tutte le forze di polizia del Quebec, i cui contenuti sono stati diffusi dal Journal de Montreal.
“La forza del clan Rizzuto risiede nelle sue associazioni con soggetti importanti e influenti che sono al di fuori della sua rete immediata, nonché nella loro presenza in diversi settori dell’economia legale”, osserva Srcq.
Il clan italo-canadese originario di Cattolica Eraclea (Agrigento) cominciò a mostrare segnali di declino nel 2004, anno dell’arresto del padrino Vito Rizzuto, poi incarcerato negli Stati Uniti per concorso in triplice omicidio, poi nel 2006 dopo l’operazione di polizia Colosseo in cui finì in carcere l’allora ultraottentenne Nick Rizzuto e poi una serie di delitti eccellenti che hanno aperto una guerra di mafia.
L’organizzazione fu nuovamente scossa con l’arresto per gangsterismo il 19 novembre 2015 di Leonardo Rizzuto, figlio di Vito, nell’operazione di polizia Magot. Rizzuto e l’altro presunto capo del clan, Stefano Sollecito, arrestati insieme, sono stati infine assolti nel 2019 anche perché le intercettazioni a sostegno dell’accusa sarebbero state effettuate “illecitamente” dalla polizia canadese e non sono state ammesse al processo.
Se il clan Rizzuto allora era in declino, “ora è ben diverso”, scrive Srcq nel suo report 2021 sui gruppi criminali nel Quebec. Il ritorno del clan Rizzuto sarebbe assicurato dal suo nuovo staff formato principalmente dai figli di mafiosi veterani vicini al padrino defunto. Come una società, il gruppo includerebbe più di 30 membri, partner, broker, specialisti, candidati e relazioni. L’organizzazione sarebbe guidata da cinque “amministratori”: Leonardo Rizzuto, Stefano Sollecito, Vito Salvaggio, Liborio Cuntrera e Francesco Del Balso.
I primi quattro avrebbero anche il titolo di co-manager, mentre l’ultimo ricoprirebbe il ruolo di finanziere. Tre dei quattro co-leader hanno perso i propri congiunti in omicidi legati a guerre di potere tra il clan Rizzuto e fazioni mafiose rivali, tra il 2009 e il 2016. Tuttavia, da quando i fratelli Andrew e Salvatore Scoppa, che erano leader del clan calabrese, sono stati uccisi nel 2019, “la minaccia per i vertici della rete Rizzuto è diminuita”, osserva Srcq. Questa tregua è stata messa in discussione la scorsa primavera quando il boss Raynald Desjardins ha lasciato il penitenziario dopo dieci anni di reclusione. Ma quest’ultimo è tornato rapidamente dietro le sbarre per aver violato le condizioni del suo rilascio.
Secondo Srcq, negli ultimi due anni, il clan Rizzuto ha goduto di “una notevole libertà d’azione” per rimettersi in carreggiata ed essere coinvolto in una vasta gamma di attività criminali. E questo, sulla scena locale, nazionale e internazionale, precisa l’agenzia di polizia. La polizia ritiene che oltre alle scommesse sportive illegali, che sono ormai la loro attività “più importante”, il clan Rizzuto sia presente ovunque nel mercato criminale: stupefacenti, prestiti usurai, riciclaggio di denaro, estorsioni e intimidazioni. Il clan Rizzuto avrebbe anche stretto nuove alleanze strategiche con importanti partner commerciali, tra cui quattro big del Montreal Chapter Hells Angels, che ora sono tra i loro associati, secondo questo rapporto. I primi due sono Martin Robert, considerato per due anni il più influente Hells in Quebec, e Stéphane Plouffe, il suo testimone di nozze al sontuoso matrimonio di Robert nel centro di Montreal nel dicembre 2019. Gli altri due Hells sono l’ex leader del club Salvatore Cazzetta e Gilles Lambert.
Grande interesse investigativo anche in Italia sul clan Rizzuto.
Si legge nella relazione della Dia, relativa al secondo semestre 2020, consegnata nelle scorse settimane al Parlamento: “La presenza di Cosa nostra in Canada, rilevata dalla Commissione Charbonneau che ha posto in risalto le relazioni di una parte dell’imprenditoria del Québec con esponenti mafiosi italo-canadesi in particolare la famiglia Rizzuto è stata negli anni confermata da altre attività d’indagine, tra le quali l’operazione Passepartout che ha evidenziato gli interessi di Cosa nostra in Canada attraverso la presenza di associati ivi emigrati al fine di intraprendere e controllare nuove attività economiche”.