Il Gup dal Tribunale di Caltanissetta, Manuela Carrabotta, ha disposto oggi nel corso dell’udienza preliminare, il non luogo a procedere perché il fatto non costituisce reato nei confronti del sostituto procuratore della Repubblica, Antonella Pandolfi accusata di abuso d’ufficio (all’epoca dei fatti pm ad Agrigento e oggi in servizio a Roma).
Identica la richiesta del pubblico ministero di udienza.
Il magistrato era finita a giudizio con decisione del Gip del Tribunale di Caltanissetta che, rigettando la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura, aveva disposto l’imputazione coatta ritenendo di trovarsi davanti ad una disparità di trattamento nelle indagini avvenute a carico di Gaetano Caristia che aveva denunciato il pm (difeso dall’avv. Gigi Restivo) e di Giuseppe Catanzaro, ex vicepresidente di Confindustria.
In quest’ultimo caso si verificò un sequestro dell’intero complesso immobiliare di Catanzaro solo dopo oltre 7 anni dalla prima iscrizione nel registro degli indagati mentre nel caso di Carestia, altro imprenditore che voleva realizzare un complesso immobiliare a poca distanza dalla Scala dei turchi, si giungeva a tale epilogo in undici mesi.
Oggi l’epilogo del processo con l’assoluzione del sostituto Pandolfi.