Sentire in aula, come testimone, “Luca Palamara, autorevole figura di snodo istituzionale tra Csm, Anm, Presidenza della Repubblica e figure politiche e di governo di primo piano” per “fare chiarezza” su “uno spazio grigio, una preoccupante zona d’ombra” in “ragione dell’importanza del presente giudizio” e “del clima nel quale si sono consumate le fasi del procedimento”.
E’ la richiesta, anticipata a voce nella scorsa udienza, presentata ufficialmente dall’avvocato Corrado V. Giuliano, in qualità di legale dell’associazione AccoglieRete, una delle parti civili nell’udienza preliminare del procedimento Gregoretti per la richiesta di rinvio a giudizio di Matteo Salvini. L’atto, in cinque pagine, è stato depositato nella segreteria del Gup Nunzio Sarpietro che renderà nota la sua decisione nell’udienza di domani mattina, all’aula bunker di Bicocca, prima della deposizione, come teste, dell’ambasciatore Maurizio Massari, in qualità di rappresentante permanente dell’Italia all’Unione Europea.
Salvini ha annunciato la sua presenza a Catania anche domani, assieme al suo legale, l’avvocato Giulia Bongiorno. L’ex ministro è accusato di sequestro di persona per il ritardo dello sbarco di 131 migranti nel luglio del 2019 ad Agusta, nel Siracusano. “La singolarità della presente vicenda processuale ed il ‘contrasto di giudizi tra Procura Distrettuale ed il Tribunale per i ministri’ alle quali si riferiva – scrive, tra l’altro, l’avvocato Giuliano nella richiesta al Gup Sarpietro – restano importanti interrogativi che meritano ogni più scrupolosa indagine, e sicuramente l’opportunità ‘dell’assunzione testimoniale di soggetti qualificati e informati sui fatti di causa’, come è stato curato con grande scrupolo ed attenzione sino ad oggi”.