Appalto truccato? Chiesto processo per ex capo Genio Civile e imprenditore

Redazione

| Pubblicato il giovedì 17 Marzo 2022

Appalto truccato? Chiesto processo per ex capo Genio Civile e imprenditore

di Redazione
Pubblicato il Mar 17, 2022

La Procura di Agrigento ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dell’ex capo del Genio Civile, Duilio Alongi (difeso dall’avvocato Giuseppe Scozzari), e di un imprenditore favarese, Bartolo De Francisci (difeso dall’avvocato Arnaldo Faro), accusati di turbata libertà degli incanti. Al centro dell’inchiesta un appalto ritenuto dagli inquirenti studiato a tavolino – riguardante alcuni lavori di consolidamento nel comune di Caltabellotta. La vicenda risale al 2018 ma soltanto ieri mattina è approdata in aula per l’udienza preliminare davanti il Gup del tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo, che dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dal sostituto procuratore Chiara Bisso. Il giudice ha poi rinviato l’udienza al prossimo 18 maggio sospendendo i termini di prescrizione. 

L’inchiesta nasce dall’esposto presentato da un imprenditore catanese – Fabio D’Agata, titolare dell’impresa “Lavori Verticali” – che denunciò la presunta gara d’appalto truccata allegando anche un file audio che riuscì a registrare dopo aver incontrato Bartolo De Francisci. In quell’audio – pubblicato in esclusiva dalla testata Meridionews – si sentono i due imprenditori parlare: “Sono venuto a cercarti perché finalmente, dopo un anno che che vado appresso all’ingegnere capo del genio civile di Agrigento, pigliai sta cosa” dice De Francisci che continuò: “Ad Agrigento e Favara avrei chiuso in un’ora ma (Alongi) dice “fammi una cortesia, il 50% me lo devi dare da fuori: Agrigento, Palermo, Catania”.

Nell’audio si sente l’imprenditore favarese dire al collega catanese: “Ci sei, ci sei.. non venivo da te se non avevo l’elenco. Mi ha detto sceglitene quindici.”

Dopo la pubblicazione online dell’audio i diretti interessati hanno respinto con forza le accuse mosse nei loro confronti.

Alongi nell’immediatezza dei fatti ha prima sospeso e poi revocato la procedura di gara. L’assessore regionale Marco Falcone, che dichiarò di essere perplesso sulla vicenda, avviò una indagine interna che portò al trasferimento di Alongi da Agrigento a Caltanissetta. Accuse respinte anche dall’imprenditore De Francisci che, attraverso i suoi legali, ha depositato una memoria difensiva definendo la vicenda una “millanteria”. 

A decidere sul rinvio a giudizio sarà, dunque, il Gup del tribunale di Agrigento. Un’inchiesta su cui però incombe la prescrizione del reato. Il procedimento è approdato in aula soltanto ieri dopo alcuni passaggi in cui si è dovuta stabilire la competenza. La Procura di Agrigento si era rivolta alla Cassazione per capire – di fatto – chi dovesse indagare. L’incontro tra i due imprenditori avvenne infatti all’Ikea di Catania ma – secondo la Suprema Corte che ha sciolto la riserva lo scorso maggio – a proseguire le indagini dovevano essere i magistrati agrigentini essendo l’appalto indetto dal Genio Civile di Agrigento. 

di Redazione
Pubblicato il Mar 17, 2022


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