Nell’ambito delle indagini a carico di Vincenzo Buscemi 24enne di Palagonia, indagato per l’omicidio dello zio paterno, Giuseppe Buscemi 43enne del luogo, la Compagnia Carabinieri di Palagonia (CT) ha eseguito l’ordinanza cautelare di custodia in carcere, con la quale il Gip del Tribunale di Caltagirone ha accolto la richiesta di aggravamento della locale Procura, associando l’uomo al carcere di Caltagirone.
Il provvedimento trae origini dal fatto di sangue avvenuto a Palagonia lo scorso 20 ottobre, all’interno di un rustico ubicato in contrada Vanghella, quando al culmine di una lite, il nipote avrebbe ucciso il congiunto con due colpi di pistola.
Durante l’interrogatorio di garanzia l’indagato aveva sostenuto la tesi della legittima difesa, affermando di essersi avventato contro lo zio nel tentativo di disarmarlo e che, durante tale fase di concitazione, erano partiti i colpi dall’arma: il Gip aveva applicato nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Dall’immediata e successiva attività investigativa, condotta dai militari dell’Arma con il coordinamento della Procura, sarebbe invece emersa la piena disponibilità dell’arma, peraltro oggetto di furto, in capo all’indagato e la premeditazione nel delitto, disvelando, così, in una fase del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio con l’indagato su questi nuovi punti, una dinamica dei fatti differente da quella sostenuta.
Il nuovo e grave quadro indiziario ha quindi fornito il compendio fattuale alla base della richiesta di aggravamento accolta dall’Autorità Giudiziaria.