Un sequestro da 9 milioni, 4 provvedimenti di arresti domiciliari e misure interdittive: è il bilancio di una indagine della Procura Europea e dei pm di Marsala su un giro di corruzione e su una frode all’Ue che vede coinvolto l’ex senatore Antonio Papania, tra i destinatari del provvedimento restrittivo, e alcuni consiglieri comunali.
L’inchiesta riguarda due centri di formazione. Gli indagati avrebbero utilizzato indebitamente più di 8,7 milioni di euro del Fondo sociale europeo (FSE) destinati alla formazione professionale. Il denaro sarebbe stato dirottato per spese personali e per il movimento politico di Papania.
Le misure cautelari sono: divieto di dimora a Palermo e Trapani per l’ex senatore trapanese Nino Papania, già deputato e assessore regionale, arresti domiciliari per Angelo Rocca (dirigente regionale dell’Mpa e responsabile provinciale del movimento Via), Manfredi Vitello e Ignazio Chianetta (responsabile di Via a Marsala).
Questo il testo della nota ufficiale della Guardia di finanza:
Nel corso della mattinata odierna oltre 60 finanzieri del Comando Provinciale di Trapani stanno dando esecuzione a 14 misure cautelari personali emanate dai Tribunali di Marsala e di Trapani, su richiesta della Procura Europea – sede di Palermo – e della Procura della Repubblica di Marsala, nei confronti di noti esponenti politici del trapanese che hanno rivestito e/o rivestono importanti incarichi a livello comunale, regionale e, in un caso, nazionale.
Contestualmente, sono in corso nelle provincie di Trapani e di Palermo anche molteplici perquisizioni domiciliari e locali tese a ricercare e acquisire ulteriori elementi probatori e riscontri d’indagine.
Le operazioni odierne s’inseriscono nel contesto di una complessa e articolata attività di indagine, svolta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza trapanese sotto la direzione della Procura Europea e della Procura della Repubblica di Marsala, che ha consentito di disvelare la commissione di plurimi delitti di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, malversazione e di condotte di riciclaggio e autoriciclaggio.
Principale promotore e organizzatore degli illeciti perpetrati un ex Senatore della Repubblica nonché ex Deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana e Assessore della Regione Siciliana, coadiuvato stabilmente – tra gli altri – da un Dirigente di M.P.A. (“Movimento per l’Autonomia”) nonché del Movimento V.I.A. (“Valori, Impegno, Azione”), da un esponente del movimento V.I.A. di Marsala, e da un ex consigliere del comune di Cinisi (PA), interessati a ricercare e acquisire crescenti consensi intorno al movimento politico V.I.A., allargandone la composizione e l’area di influenza sul territorio trapanese e regionale, anche in vista di successive tornate elettorali.
Al fine di conseguire illeciti arricchimenti e di perseguire l’ambizioso progetto politico, i principali indagati, avvalendosi strumentalmente degli enti CE.SI.FO.P. (Centro Siciliano per la formazione professionale), I.R.E.S. (Istituto di studi e ricerche economiche e sociali) e Associazione Tai, hanno ottenuto indebitamente finanziamenti gravanti sul Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014/2020 per oltre 8,7 milioni di euro da destinare allo svolgimento di corsi di formazione e di progetti in ambito sociale, taluni dei quali non tenuti, come accertato nell’ambito delle indagini. Di detta somma, circa ottocentomila euro sono stati già percepiti e impiegati per il sostenimento di spese voluttuarie personali o connesse a iniziative di sostegno del movimento politico V.I.A. e a campagne elettorali, e ulteriori 2,5 milioni sarebbero stati a breve erogati. Le Fiamme Gialle, in esecuzione dei provvedimenti emanati dalle AA.GG. procedenti, hanno pertanto operato il sequestro, anche per equivalente, di circa 1 milione di euro, pari all’ammontare delle somme malversate o riciclate, nonché il sequestro preventivo dei circa 8 milioni di euro residui già finanziati.
Le indagini hanno altresì consentito di accertare come a sei esponenti politici locali – quattro dei quali attualmente consiglieri presso i Comuni di Marsala e Custonaci – e, soprattutto, a loro congiunti, pur privi dei requisiti e delle competenze richieste, siano state assegnate o promesse posizioni lavorative, nomine e promozioni presso i citati enti di formazione, in cambio del sostegno garantito al predetto movimento politico.
Tra i 24 soggetti nel complesso indagati risultano, a vario titolo, coinvolti nei reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, malversazione e riciclaggio anche altri sei esponenti politici che rivestono o hanno rivestito cariche presso i Comuni di Marsala, Buseto Palizzolo, Calatafimi-Segesta, Castellammare del Golfo ed Erice.
L’odierna operazione conferma il ruolo centrale svolto dalla Guardia di Finanza, in stretta sinergia con l’Autorità Giudiziaria – europea e nazionale -, quale garante degli interessi economico-finanziari dell’Unione Europea e dei bilanci nazionali e regionali, nonché quale fondamentale presidio a tutela della legalità nella pubblica amministrazione.
Si evidenzia che il provvedimento in parola è stato emesso sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare; pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di non colpevolezza degli indagati.
La diffusione del presente comunicato stampa è stata autorizzata dall’Autorità Giudiziaria ai sensi dell’art. 5, comma 1, del D.Lgs. n. 106/2006, come modificato dall’art. 3 del D.Lgs. n. 188/2021.