Tragedia a Casteldaccia, morti 5 operai per le esalazioni nella rete fognaria 

Redazione

| Pubblicato il lunedì 06 Maggio 2024

Tragedia a Casteldaccia, morti 5 operai per le esalazioni nella rete fognaria 

Un sesto lavoratore è stato trasportato al Policlinico di Palermo, dopo essere stato intubato
di Redazione
Pubblicato il Mag 6, 2024

Sono cinque gli operai morti nell’incidente sul lavoro avvenuto a Casteldaccia, nel palermitano. Un sesto è stato trasportato all’ospedale Policlinico di Palermo, dopo essere stato intubato.

Secondo una prima ricostruzione i sei operai di una ditta privata stavano effettuando alcuni lavoro fognari, e non quindi in una cisterna di vino, per conto dell’Amap, la società che gestisce le condotte idriche e fognarie a Palermo.

Questi i nomi delle cinque vittime della strage sul lavoro avvenuta a Casteldaccia: Epifanio Alsazia, 71 anni, Roberto Raneri 51 anni, Ignazio Giordano, 57 anni, Giuseppe La Barbera, Giuseppe Miraglia, 47 anni.

Sono morti uno dietro l’altro calandosi in un tombino dell’impianto fognario. E’ questa la prima ricostruzione della strage sul lavoro avvenuta a Casteldaccia che ha causato cinque morti mentre un sesto è ricoverato in ospedale in gravissime condizioni. Dopo che il primo operaio è rimasto nel sottosuolo senza venir fuori, gli altri si sono calati per capire cosa stesse succedendo. Il settimo componente della squadra, non vedendo uscire i colleghi, ha dato l’allarme. Quattro vittime sono operai della Quadrifoglio di Partinico, tra di loro figurerebbe anche il titolare della ditta; il quinto è un lavoratore interinale dell’Amap.

Fondata nel 2005, la Quadrifoglio group Srl di Partinico, in provincia di Palermo, che stava eseguendo i lavori a Casteldaccia dove è avvenuta la strage sul lavoro per conto dell’Amap, è una ditta specializzata nella gestione dei rifiuti ma anche nella manutenzione di acquedotti, gasdotti ed oleodotti. Occupa 24 dipendenti e ha un fatturato di circa 1 milione di euro. Il titolare, Antonino Di Salvo, 67 anni, è un imprenditore di lunga data, con una consolidata esperienza di appalti nella pubblica amministrazione. Chi lo conosce lo definisce “un gran lavoratore, una persona scrupolosa e molto attenta anche con i suoi operai”. L’azienda ha sede a Partinico, in via Milano 95. 

Quella è la macchina di mio padre… è la sua”. Così una donna in lacrime sorretta da una parente appena arrivate nel luogo della strage dei 5 operai a Casteldaccia. La donna piange a dirotto davanti all’auto ancora parcheggiata lungo la strada, una Alfa Romeo Stelvio.

E’ stato il settimo operaio a fare scattare l’allarme quando si è accorto che qualcosa non andava. Al loro arrivo i Vigili del fuoco hanno estratto dalla cisterna tre dei malcapitati.  “Non e’ ancora chiaro per quale motivo gli operai fossero dentro la vasca”, ha spiegato all’AGI Antonio Bertucci dei Vigili del fuoco. “Le analisi sull’operaio trasferito in ospedale – ha continuato Bertucci – faranno probabilmente capire quali sono state le cause dell’intossicazione. Quando sono in gioco le acque reflue, vi possono essere diversi elementi, dal metano all’idrogeno solforato”. 

Nella zona sono arrivate numerose ambulanze e vigili del fuoco che hanno tentato di prestando soccorso a tutti i coinvolti nell’incidente. Il bilancio è gravissimo: una vera e propria tragedia. A indagare sull’accaduto la polizia con il supporto dei tecnici dello Spresal dell’Asp.

”All’improvviso ho sentito i miei colleghi che gridavano, e ho dato subito l’allarme. Mi sento un miracolato. Sono sotto choc. Non voglio dire altro”. Così all’Adnkronos l’operaio Amap sopravvissuto alla tragedia

di Redazione
Pubblicato il Mag 6, 2024


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