Un’escalation di intimidazioni nei confronti della zia e della nipote 25enne fino ad arrivare ad appiccare il fuoco alla porta di casa e all’auto. I carabinieri di Modica e della Stazione di Pozzallo (Ragusa) hanno arrestato, in flagranza di reato, un 61enne modicano, già gravato dal divieto di avvicinamento per una serie di condotte persecutorie ai danni delle due donne. Per l’uomo sono scattati gli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.
A dare l’allarme ai carabinieri è stata la zia, una donna di 54 anni di origini sudamericane e residente a Pozzallo, che alle prime luci dell’alba del 30 maggio, dopo aver sentito un boato, si è accorta che la sua auto, parcheggiata a pochi metri da casa, era in fiamme. Giunti sul posto, i carabinieri hanno domato le fiamme con l’estintore in dotazione all’auto di servizio e attraverso le immagini del sistema di videosorveglianza comunale hanno notato l’auto dell’uomo passare dalla zona al momento dell’incendio.
Un’escalation di intimidazioni iniziate a novembre dello scorso anno quando l’uomo aveva cominciato a tentare di instaurare una relazione con la nipote 25enne. Ne era scaturita una denuncia, poi ritirata dalla giovane il cui gesto però non ha modificato i comportamenti dello zio che anzi ha cominciato ad attendere la ragazza sul luogo di lavoro e a casa per invitarla a trascorrere del tempo insieme. L’intromissione della zia ha fatto sì che lei stessa diventasse una vittima: prima l’imbrattamento della facciata della sua abitazione, poi l’incendio alla porta di casa e infine le fiamme appiccate all’auto.