Sequestrano 40enne per debito di droga, arrestate tre donne (ft)

Redazione

| Pubblicato il mercoledì 06 Novembre 2024

Sequestrano 40enne per debito di droga, arrestate tre donne (ft)

La 40enne sarebbe stata poi liberata, dopo qualche ora, per la mediazione di altro indagato, non destinatario di misura cautelare
di Redazione
Pubblicato il Nov 6, 2024

Tre donne arrestate e due uomini sottoposti a obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria perché, al fine di recuperare un credito maturato per alcune dosi di cocaina, avrebbero sequestrato e malmenato una 40enne di Taormina.

Su delega della Procura di Catania, i carabinieri della Stazione di Calatabiano, con i militari dello Squadrone eliportato cacciatori Sicilia e del Nucleo cinofili di Nicolosi, hanno eseguito la misura della custodia in carcere a carico di Giuseppa Manuela Strangi, 36enne di Taormina; e gli arresti domiciliari per Palmina Brando, 36enne di Giarre, e Melania Raneri, 38enne di Taormina. Due uomini di 30 e 40 anni, di Calatabiano, sono stati invece sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

I fatti risalgono al 16 giugno 2023, quando il gruppo, al fine di recuperare il credito conseguente al mancato pagamento di dosi di cocaina, avrebbero sequestrato e malmenato una 40enne di Taormina per costringerla a pagare i debiti. In particolare, Brando, Raneri e il 30enne, dopo aver atteso l’arrivo della vittima davanti alla sua abitazione, in un residence di Taormina, l’avrebbero bloccata al suo arrivo, costringendola a seguirli nella loro abitazione, a Calatabiano, dove c’era ad attenderli Strangi e il 40enne. In casa la vittima sarebbe stata picchiata e minacciata di morte se non avesse saldato il debito 2 mila euro. La 40enne sarebbe stata poi liberata, dopo qualche ora, per la mediazione di altro indagato, non destinatario di misura cautelare, che avrebbe convinto i cinque a concederle una dilazione di pagamento. A seguito della querela della vittima, la Stazione carabinieri ha avviato le indagini e analizzato i filmati dei sistemi di videosorveglianza presenti nei pressi della casa della vittima, in un noto residence di Taormina, e quelli davanti all’abitazione di uno degli odierni indagati. Determinante l’acquisizione dei messaggi vocali e di alcune chat contenenti esplicite minacce di violenza.

di Redazione
Pubblicato il Nov 6, 2024


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