L’attività investigativa svolta, in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio con l’indagato, ha posto in luce il comportamento ossessivo dell’uomo ai danni della moglie 32enne, la quale, già in precedenza, lo aveva denunciato con conseguente successiva sentenza di condanna emessa a carico del coniuge, divenuta irrevocabile nello scorso mese di aprile.
Il 43enne infatti, ancora roso dal morbo della gelosia, avrebbe continuato a perseguitare la donna e solo per l’intervento di un’amica di quest’ultima che, venuta a conoscenza dell’ennesima aggressione subita dalla vittima, ha avvertito i Carabinieri.
L’immediato intervento dei militari, accorsi presso l’abitazione della donna, ha trovato la ferma decisione di quest’ultima di sporgere nuovamente un’ulteriore denuncia nei confronti del marito reo, a suo dire, di non voler accettare la sua decisione di porre fine al loro matrimonio.
Il 43enne, invece, avrebbe tentato di coartare la sua volontà pedinandola, controllandole il telefono e contestandole continuamente di intrattenere rapporti extraconiugali, addirittura con tossicodipendenti e che, per tal motivo, le avrebbe fatto “togliere i figli”, due ragazzi minori d’età <<… ti sei messa con un tossico, ti dovresti vergognare, ti tolgo i figli!!! …>>.
La gelosia dell’uomo, pertanto, avrebbe accresciuto esponenzialmente la sua aggressività nei confronti della donna con violenze fisiche di ogni genere, spesso acuita anche dal diniego della moglie ai suoi tentativi di approccio sessuale.
La denuncia della donna, unitamente al compendio delle attività di riscontro fornite dai Carabinieri di Scordia alla locale Procura della Repubblica, ha consentito all’Autorità Giudiziaria l’emissione della misura cautelare nei confronti del 43enne, con la contestuale applicazione del braccialetto elettronico.