E’ in corso, fin dalle prime luci dell’alba, una vasta operazione di polizia che vede impegnate circa 100 unità della Polizia di Stato della Questura di Enna e della Polizia Penitenziaria di Enna e Palermo, coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e dal Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria.
Stamattina, personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Enna, del Nucleo Investigativo Regionale della Polizia Penitenziaria di Palermo e della Polizia Penitenziaria Reparto di Enna, con la collaborazione del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica di Enna, delle Squadre Mobili di Catania, Siracusa e Catanzaro, del personale dei Reparti Prevenzione Crimine di Palermo e Catania e del Nucleo Investigativo Regionale di Catanzaro e di Firenze, ha dato esecuzione a 14 misure cautelari emesse dal G.I.P. del Tribunale di Enna e dal G.I.P. presso il Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta.
I soggetti destinatari delle misure cautelari sono indagati per aver introdotto nella Casa Circondariale “Luigi Bodenza” di Enna sostanze stupefacenti e telefoni cellulari. A 8 indagati (tra cui un soggetto minorenne all’epoca dei fatti) è stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere, 2 indagati sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari e 1 alla misura cautelare dell’obbligo di dimora, mentre all’unico indagato ancora minorenne è stata applicata la misura del collocamento in idonea comunità.
La complessa operazione di polizia si è svolta nel territorio di Catania, ove risiedono quasi la totalità degli indagati, mentre sei dei soggetti destinatari dei provvedimenti restrittivi della libertà personale sono già reclusi, per altre cause, presso gli istituti penitenziari della Sicilia, della Calabria e della Toscana.
Le articolate indagini, avviate nel mese di giugno del 2023, hanno permesso di individuare un gruppo di soggetti, per lo più catanesi, che, con uno stratagemma ben collaudato, consegnavano ingenti quantitativi di stupefacente e telefoni cellulari all’interno del carcere, servendosi di un drone. Durante la notte, i presunti fornitori, ponendosi nelle vie adiacenti al carcere, legavano con una corda delle buste contenenti droga e telefoni e, dopo aver fatto alzare in volo l’aeromobile a pilotaggio remoto, lo guidavano fino alle finestre delle celle ove i detenuti, sporgendo le braccia dalla finestra, ne recuperavano il contenuto illecito.
La notte del 4 ottobre 2023, i poliziotti della sezione antidroga della Squadra mobile di Enna e del Nucleo investigativo regionale hanno arrestato, in flagranza di reato, due personaggi catanesi, odierni arrestati, colti nell’atto di introdurre della sostanza stupefacente all’interno dell’Istituto penitenziario di Enna: i soggetti, al momento dell’arresto, erano infatti intenti ad alzare in volo un drone al quale era stata opportunamente legata, tramite una sottile corda, una busta di plastica contenente 524,24 grammi di hashish, suddivisa in sei panetti ed un involucro contenente 1,60 grammi di cocaina. Quella notte, sono stati sequestrati anche due droni telecomandati e l’autovettura utilizzata dai malviventi.
Le ulteriori attività investigative effettuate dai poliziotti della Squadra mobile, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Enna e della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta, hanno permesso anche di accertare che l’aeromobile a pilotaggio remoto aveva sorvolato, per la consegna di droga e telefoni cellulari, altri Istituti Penitenziari della Sicilia.
Nel mese di ottobre dello scorso anno, mirate perquisizioni disposte dall’A.G., hanno permesso agli investigatori di sequestrare all’interno di una cella della casa circondariale di Enna, della droga e alcuni telefoni cellulari.
In quella stessa data è stata perquisita l’abitazione di Enna della moglie di un detenuto ristretto nel carcere ennese: nell’occasione, alla donna sono stati sequestrati micro-telefoni, quantitativi di cocaina e hashish destinati al marito recluso, nonché materiale per il confezionamento e strumenti per la pesatura dello stupefacente. Le indagini hanno portato alla luce un vero e proprio tariffario da parte del gruppo criminale, che per consegnare la droga e i cellulari nelle carceri chiedeva 2.500 euro per un pacco e fino a 3.500 euro per la consegna di due pacchi.
Il Gip presso il Tribunale di Enna ed il Gip presso il Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta hanno, dunque, disposto, su richiesta delle rispettive Procure della Repubblica, l’applicazione delle suddette misure cautelari nei confronti dei due soggetti minorenni all’epoca dei fatti, nonché nei confronti di:
B. F. cl. 1974 di Catania, già sottoposto per altra causa alla misura degli arresti domiciliari;
G. S. cl. 1996 di Siracusa, moglie di un detenuto già ristretto presso il carcere di Enna;
F. M. cl.1987 di Catania, moglie di un detenuto già ristretto presso il carcere di Enna;
F. S. A. cl. 2002 di Catania;
M. A. cl. 1996 di Catania, detenuto per altra causa presso la Casa di Reclusione di San Gimignano (SI);
M. M. cl. 2005 di Abano Terme ma residente a Catania;
A. V. cl. 1995 di Siracusa,detenuto per altra causa presso la Casa di Reclusione di Ragusa (SR);
A. L. cl.1992 di Catania, detenuto per altra causa presso la Casa Circondariale di Catanzaro;
P. G. cl. 1993 di Catania, detenuto per altra causa presso la Casa di Reclusione di Favignana (TP);
F. O. cl. 1983, detenuto per altra causa presso la Casa Circondariale di Palermo – Pagliarelli;
L. V. cl. 1982 di Catania, detenuto per altra causa presso la Casa Circondariale di Caltagirone (CT);
Si evidenzia che il procedimento penale pende in fase di indagini e che gli indagati non possono definirsi colpevoli fino a decreto o sentenza di condanna irrevocabili.