Donne uccise a Riposto: killer era ergastolano in permesso premio

Redazione

| Pubblicato il sabato 11 Febbraio 2023

Donne uccise a Riposto: killer era ergastolano in permesso premio

Era il fratello di Benedetto La Motta, noto come 'Benito' o 'Baffo', di 65 anni, arrestato da militari dell'Arma nel luglio del 2020 nell'ambito di un'inchiesta su un omicidio e indicato come il referente a Riposto della 'famiglia' mafiosa Santapaola-Ercolano.
di Redazione
Pubblicato il Feb 11, 2023

E’ Salvatore ‘Turi’ La Motta, di 63 anni, l’uomo che si è suicidato davanti la caserma dei carabinieri di Riposto, sospettato di avere ucciso poco prima due donne: Carmelina Marino, di 48 anni, e Santa Castorina, di 50 anni.

E’ il fratello di Benedetto La Motta, noto come ‘Benito’ o ‘Baffo’, di 65 anni, arrestato da militari dell’Arma nel luglio del 2020 nell’ambito di un’inchiesta su un omicidio e indicato come il referente a Riposto della ‘famiglia’ mafiosa Santapaola-Ercolano.

Turi La Motta, con precedenti per mafia e omicidio, era detenuto ed aveva lasciato il carcere grazie ad un permesso straordinario. Condannato all’ergastolo per l’omicidio di Leonardo Campo, di 69 anni, ritenuto dagli investigatori uno dei capi storici della malavita di Giarre.

A La Motta, prima dell’arresto e dunque durante il dibattimento, era stato vietato di andare all’estero e gli era stato ordinato di abitare soltanto a Riposto. Dopo un primo periodo in carcere gli è stata concessa la detenzione in semilibertà, lavorava di giorno e la sera rientrava in carcere. Oggi era l’ultimo giorno di un permesso premio di una settimana.

Secondo la Procura distrettuale di Catania, che aveva coordinato le indagini dei carabinieri della compagnia di Giarre del comando provinciale etneo, sarebbe stato Benedetto La Motta ad “ordinare l’omicidio” di Dario Chiappone, ucciso a a Riposto nell’ottobre del 2016″.

L’inchiesta della Dda di Catania prese ulteriore spunto dall’arresto di Antonino Marino, 78enne di Riposto, noto come il killer delle carceri, avvenuto il 20 dicembre 2019 per lo stesso assassinio dopo che le sue impronte furono trovate dal Ris di Messina sul luogo del delitto.

Intanto, una persona è interrogata dai carabinieri nella caserma di Riposto nell’ambito delle indagini sull’omicidio di due donne e del suicidio di Salvatore La Motta. La sua posizione è al vaglio della Procura di Catania.

Secondo quanto si è appreso avrebbe assistito al primo delitto, quello di Carmelina Marino, di 48 anni, commesso sul lungomare Pantano.

Gli investigatori stanno cercando di accertare i motivi della sua presenza: se sia stato un testimone involontario o un favoreggiatore di La Motta. Secondo quanto emerso l’uomo non era presente a ferimento mortale di Santa Castorina, di 50 anni.

di Redazione
Pubblicato il Feb 11, 2023


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