Nell’ambito del potenziamento dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale di Catania sull’intero territorio della provincia etnea, tanto nei popolari quartieri del capoluogo quanto nei comuni di provincia, finalizzati alla prevenzione e alla repressione del fenomeno del traffico di stupefacenti, principale canale di approvvigionamento della criminalità organizzata, i Carabinieri della Compagnia di Giarre, con il supporto dei colleghi della Compagnia di Intervento Operativo del 12° Reggimento Carabinieri “Sicilia”, sono stati impegnati in un mirato servizio antidroga in un popoloso quartiere della periferia di Giarre, nel corso del quale hanno tratto in arresto per il reato di “detenzione ai fini di spaccio di droga” un 46enne pregiudicato catanese.
Al riguardo, le indagini dei Carabinieri hanno consentito di accertare come il 46enne, già coinvolto in precedenti vicende giudiziarie inerenti allo spaccio di stupefacenti, avesse allestito un florido commercio di droga, utilizzando come luogo di stoccaggio un’abitazione sita in una palazzina di via Trieste, che aveva preso da poco in affitto. Chiarito il quadro investigativo e tutti i dettagli del caso, gli investigatori hanno quindi avviato la pianificazione del blitz, effettuando dapprima un servizio di sopralluogo “in modalità discreta” nei pressi dell’edificio, durante l’arco notturno. Proprio nel corso di questa attività di monitoraggio, i Carabinieri hanno accertato che il pusher era in casa, per cui quello era il momento operativamente propizio per far scattare l’operazione.
Appena entrati nell’appartamento, i militari hanno subito notato sul tavolo della cucina un bilancino elettronico di precisione ed alcune dosi di marijuana e hashish, già confezionate e pronte per essere vendute al primo acquirente di turno. Sono quindi state avviate le opportune attività di perquisizione dell’intero immobile, molto ampio, in quanto era composto da dieci camere da letto.
Nel frangente, giunti in un cortile interno antistante all’abitazione, accessibile esclusivamente dalla casa del 46enne, i Carabinieri hanno notato una porta che conduceva ad un locale sotterraneo, composto da diverse stanze vuote e grande quanto l’appartamento soprastante. Via via che si addentravano nei vari locali, i militari hanno così dapprima rinvenuto nelle prime camere, diverse buste di terriccio, vasi di plastica e bottiglie di fertilizzante sparse sul pavimento, tutto materiale riconducibile ad un’attività di giardinaggio. Il lungo corridoio che i militari hanno percorso, li ha poi condotti ad una grande stanza, dalla quale proveniva una luce soffusa di colore rossastro e al cui interno è stata scoperta una grande serra indoor, illuminata da lampade al led e refrigerata da ventilatori. Nel vivaio, presenti ben 38 piantine di marijuana.
Ma non era finita qui. La stanza in questione, conduceva infatti, attraverso una porta in legno, ad una seconda stanza, dove i militari hanno scovato una seconda serra ancora più grande, anche questa illuminata con lampade a led ad alto voltaggio ed attrezzata con un aspiratore per il ricambio dell’aria, un impianto di irrigazione, specchi per amplificare la luce e temporizzatori per l’accensione dell’illuminazione.
Al suo interno, gli operanti hanno trovato altre 20 piante di marijuana, di altezza compresa tra i 30 cm e 1 metro. Su di un vicino tavolino, gli investigatori hanno infine recuperato anche un’agenda e un calendario sui quali il pusher teneva gli appunti inerenti alle diverse fasi della piantumazione, irrigazione, fertilizzazione e fioritura delle piante.
Sia le piante che tutta l’attrezzatura della serra sono state sequestrate, mentre il 46enne è stato arrestato per il reato di produzione e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.