Gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Acireale hanno dato esecuzione alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento alla persona offesa, emessa dal GIP del Tribunale di Catania, su richiesta della Procura, nei confronti di un uomo di Acireale di 44 anni, responsabile di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate nei confronti della compagna.
Al culmine di una serie di comportamenti sempre più ossessivi e lesivi dell’incolumità della vittima, l’uomo ha assunto comportamenti prevaricatori e violenti nei confronti della compagna. Per ripararsi dagli schiaffi, la donna ha cercato di scendere dall’auto, ma l’uomo ha continuato a picchiarla, al punto da farla stramazzare a terra, in strada, dove ha continuato a colpirla con pugni violenti al volto e in altre parti del corpo.
Riportata a forza dentro l’auto, la vittima ha cercato di attirare l’attenzione di qualcuno di passaggio e, per questa ragione, ha ricevuto altre violenze fisiche. Approfittando della sosta dell’auto ad un semaforo, la donna è riuscita a scendere dal veicolo e a chiedere aiuto ad alcuni passanti che l’ hanno portata in ospedale dove è stata raggiunta agli agenti della Polizia del Commissariato. Per lei sono state necessarie le cure in Ospedale dove i medici hanno riscontrato un trauma all’orecchio destro, escoriazioni, contusioni e la frattura della falange del piede destro. Successivamente la donna ha sporto querela contro il compagno violento nei cui confronti l’Autorità Giudiziaria ha disposto la misura dell’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento nei luoghi abitualmente frequentati dalla vittima, con mantenimento di una distanza minima di 500 metri.
La successiva attività istruttoria, condotta dalla Divisione Polizia Anticrimine, ha consentito al Questore di Catania di emettere il provvedimento di ammonimento, misura di prevenzione che ha lo scopo di tutelare la vittima di atti persecutori intimando, all’autore di tali condotte, di astenersi dal commettere ulteriori atti di molestia, di minaccia e di violenza e con il quale il maltrattante viene inviato presso centri specializzati, per intraprendere apposito programma di recupero nell’ambito del “Progetto Zeus”.