“Imprenditori, salviamo insieme il Catania. La seconda asta fissata dal tribunale e’ la nuova occasione per restituire immagine e serenita’ alla citta’. Ho l’imprescindibile responsabilita’ di salvaguardare la mia holding, ma questo non mi impedisce di esserci e fare la mia parte. Non sarebbe serio da parte mia comprare da solo ilCatania. Per tale ragione chiamo a raccolta le forze produttive della citta’. Cerco imprenditori forti, decisi, felici di esserci”. E’ l’appello che per salvare il Calcio Catania lancia l’imprenditore catanese Francesco Russo Morosoli.
“E’ un appello – dice Morosoli – che muove dal senso di appartenenza, rivolto ad imprenditori decisi e felici di esserci. La causa del Catania e’ una questione di tutti. Molti tifosi rossazzurri ritengono che in questo momento l’acquisto del club di Via Magenta sia realizzabile con un costo irrisorio. In valore assoluto e’ vero, ma e’ il progetto sportivo quello che conta veramente. Per l’affiliazione alla Figc ci vuole una fideiussione di 12 milioni, bisogna completare l’attuale stagione e in seguito stanziare 6-7 milioni per la successiva. Puntando subito alla serie B. Inoltre, bisogna integrare la provvista relativa alle minusvalenze e porre rimedio ai debiti sportivi pregressi. Andiamo ben oltre i 20 milioni di euro”. “Sono disponibile – continua Morosoli – a qualsiasi interlocuzione con imprenditori decisi e felici di esserci. Guardando al passato solo per un momento, ho il rammarico che la Sigi nel luglio del 2020 non mi abbia dato il 51%. Avevo messo a budget 14 milioni di euro (solo uno in meno della cordata dei quattro imprenditori portati da Tacopina). Dopo l’indifferenza del presidente del CdA di Sigi questo budget e’ stato destinato a investimenti importanti nel turismo, alle Gole dell’Alcantara e per il riammodernamento di Funivia dell’Etna”.