Operazione “Hybris”, irruzione nel ‘Bronx’ di Licata: 25 arresti (anche a Catania e Gela)

Redazione

| Pubblicato il martedì 21 Febbraio 2023

Operazione “Hybris”, irruzione nel ‘Bronx’ di Licata: 25 arresti (anche a Catania e Gela)

Le indagini della Squadra mobile di Agrigento si sono protratte per un anno e mezzo, con la denuncia di oltre 40 persone per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e altri reati per droga e armi.
di Redazione
Pubblicato il Feb 21, 2023

Maxi operazione antidroga nell’agrigentino tra Licata, Campobello di Licata, Canicattì e anche nelle province di Catania e Caltanissetta. La squadra mobile di Agrigento, guidata dal vicequestore aggiunto Giovanni Minardi, ha arrestato 25 persone: 14 sono di Licata, una di Canicattì, 6 di Gela e 2 originari della Campania.

I destinatari della misura cautelare sono: Michele Cavaleri, Licata 45 anni; Antonietta Casaccio, Licata, 41 anni; Maria Casaccio, Licata, 35 anni; Francesco Cavaleri, Licata, 43 anni; Marco Cavaleri, Licata, 37 anni; Paolo Cavallo, Gela, 53 anni; Ramona Cellura, Licata, 39 anni; Orazio Luciano Curvà, Gela, 32 anni; Giuseppe Domicoli, Catania, 33 anni; Calogero Forti, nato in Germania, 32 anni; Gioacchino Giorgio, Licata, 37 anni; Angelo La Cognata, Licata, 38 anni; Maddalena Concetta Marino, Licata, 48 anni; Marco Marino, Licata 33 anni; Luca Giacomo Marino, 48 anni di Licata; Antonio Milanese, Canicattì, 34 anni; Carmelo Gioele Musumeci, Catania, 40 anni; Michele Palma, Scafati, 31 anni; Nunzio Ratto, Gela, 46 anni; Giuseppe Sanfilippo, Gela, 46 anni; Ferdinando Roberto Serravalle, Licata,27 anni; Lillo Serravalle, Licata, 51 anni; Santo Vitale, Catania, 59 anni.

Solo per Ramona Marylin Cellura il Gip del Tribunale di Palermo, Antonella Consiglio, ha disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria  mentre in carcere non finisce Antonietta Casaccio che dopo essere stata arrestata e prima di essere trasferita nella casa circondariale “Petrusa”, ha fatto presente di avere un figlio in tenera età e pertanto, in corso d’opera, è stata disposta la detenzione domiciliare.

L’inchiesta, denominata Hybris, è coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo e vede oltre 40 persone indagate. I reati contestati, a vario titolo, sono associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, nonché di altri reati di diversa tipologia, ma tutti connessi alle varie fasi di commercializzazione della droga e, in alcuni casi, anche di armi.

L’indagine nasce nel quartiere Bronx di Licata, considerato un vero e proprio fortino della droga. Le investigazioni sono state avviate nei confronti di uno degli indagati che nell’ottobre del 2020, a distanza di soli due giorni, si era reso protagonista di due episodi caratterizzati dal utilizzo di armi da fuoco, uno verificatosi in Licata, ed uno in Gela nel quale l’indagato era rimasto vittima. Emergerà dalle indagini che, con la famiglia del suo aggressore gelese, il presunto capo dell’organizzazione licatese avvierà un “pactum sceleris”, finalizzato alla commercializzazione di stupefacenti. L’indagine svolta ha permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza su un gruppo criminale dedito alla commercializzazione dello stupefacente localizzato sul territorio di Licata e che aveva ramificazioni per l’approvvigionamento di stupefacente anche nelle province limitrofe di Caltanissetta e Catania. 

L’inchiesta, denominata Hybris, è coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo e vede oltre 40 persone indagate. I reati contestati, a vario titolo, sono associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, nonché di altri reati di diversa tipologia, ma tutti connessi alle varie fasi di commercializzazione della droga e, in alcuni casi, anche di armi.

Operazione “Hybris” : 25 arresti tra Licata, Canicattì, Gela e Catania

Numerosi soggetti sono stati individuati quali assuntori di stupefacenti. Inoltre, la brillante operazione di Polizia Giudiziaria consentiva di acquisire gravi indizi sul ruolo di ciascun compartecipe, superando tutte le argute accortezze poste in essere dagli odierni indagati, tese a neutralizzare l’efficacia di interventi ”a sorpresa” delle forze dell’ordine, come le installazioni di numerosi impianti di video sorveglianza, la predisposizione di soggetti aventi il compito di controllare gli accessi alla base operativa dell’associazione ed il sistematico, ma vano, utilizzo di social network e messaggistica istantanea.

La struttura operativa dell’associazione indagata si dimostrava particolarmente efficace, e pericolosa, in quanto capace di stringere accordi criminali con altri soggetti, dediti alle medesime attività criminali, radicati nei territori di Gela e Catania, aprendo altri scenari investigativi, sui quali la Squadra Mobile raccoglieva gravi indizi, anche con il sequestro di rilevanti quantità di cocaina.

L’esecuzione ha visto il coinvolgimento di quasi 200 poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento, con ausilio della Squadra Mobile di Caltanissetta, del personale della Polizia Scientifica, del Reparto Prevenzione Crimine di Palermo, Catania e Siderno, dei Reparti Mobili di Palermo, del Reparto Volo di Palermo, dei Commissariati della provincia nonché delle Unità Cinofile Antidroga di Palermo.

di Redazione
Pubblicato il Feb 21, 2023


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