Frode all’Unione Europea nel settore fotovoltaico: sequestrati 400 mila euro

Redazione

| Pubblicato il giovedì 12 Agosto 2021

Frode all’Unione Europea nel settore fotovoltaico: sequestrati 400 mila euro

Anche tre denunce
di Redazione
Pubblicato il Ago 12, 2021

Scoperta una frode ai danni dell’Unione europea e della Regione Siciliana nel settore fotovoltaico. L’inchiesta, portata avanti dalla procura di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, ha portato a un sequestro di beni per oltre 400mila euro e a tre denunce. L’operazione è stata denominata ‘Fondo agricolo’ ed è stata portata a termine dal Comando provinciale della guardia di finanza di Messina.

Frode all’Unione Europea nel settore fotovoltaico: sequestrati 400 mila euro

La frode internazionale era finalizzata a intercettare contributi pubblici, comunitari e regionali, nell’ambito del Programma di sviluppo rurale della Regione Siciliana 2007/2013 per la realizzazione di un impianto fotovoltaico a Montalbano Elicona. I tre denunciati sono un imprenditore e un ingegnere messinesi, oltre che una imprenditrice catanese: sono indagati a vario titolo per truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e autoriciclaggio.

Secondo gli inquirenti l’ingegnere messinese, L.F.S. di 44 anni, avrebbe gestito di fatto una società maltese attraverso un trust amministrato da una società fiduciaria: l’ipotesi della Procura è che la società esistesse “solo cartolarmente”, in quanto priva di dipendenti e di una reale struttura operativa, e che servisse da “schermo giuridico estero” per consentire all’imprenditore, A.A. di 40 anni, che opera nel settore dei frutti oleosi, di evadere le imposte e beneficiare dei contributi Agea per la produzione di energia da fonti rinnovabili. “Accertata”, secondo le fiamme gialle, l’emissione di fatture fittizie per oltre 130mila euro per l’acquisto di materiale prestazioni d’opera. Analogo comportamento sarebbe stato messo in atto dall’imprenditrice, C.M. di 80 anni, che avrebbe emesso fatture del tutto, o in parte, false nei confronti del 40enne per oltre settantamila euro per la compravendita di due mezzi agricoli. L’intera documentazione era stata poi annotata nel computo metrico allegato alla domanda per l’ottenimento del contributo presentata dal 40enne all’assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana “inducendo pertanto in errore – ricostruisce la guardia di finanza – i funzionari e ottenendo così un ingiusto profitto di circa 180mila euro sui 237mila di spesa ammessa”.

Il gip di Barcellona Pozzo di Gotto ha ritenuto le “articolate consecuzioni di una serie di false fatturazioni inerenti un rapporto tra soggetti fittizi riconducibili ad un unico centro decisionale, anche per mezzo di società di Malta” un indice di pericolo di reiterazione del reato e da qui la decisione di disporre per il 40enne il divieto temporaneo di esercitare l’attività professionale di ingegnere e l’attività imprenditoriale per 12 mesi. Disposto, inoltre, il sequestro dei 180mila euro che sarebbero stato ottenuti indebitamente. La guardia di finanza di Patti, infine, in base a un secondo provvedimento, ha sequestrato anche l’impianto fotovoltaico con biotrituratore del valore di 230mila euro.

di Redazione
Pubblicato il Ago 12, 2021


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