Festa Sant’Agata, mons. Renna: “Amministratori rifiutino compromesso per onestà”

Redazione

| Pubblicato il sabato 04 Febbraio 2023

Festa Sant’Agata, mons. Renna: “Amministratori rifiutino compromesso per onestà”

"I veri Cristiani rischiano, come don Puglisi, Livatino e Biagio Conte"
di Redazione
Pubblicato il Feb 4, 2023

“E anche voi, uomini che avete a cuore il bene comune nell’amministrazione pubblica, nelle forze dell’ordine, in campo educativo: sappiate perdere la vita come Agata, portando ogni giorno la croce di chi rifiuta il compromesso e fa crescere l’onestà. Se voi porterete bene la vostra croce, la città risorgerà”.

Lo ha detto l’arcivescovo metropolita di Catania, Luigi Renna, nell’omelia della Messa dell’Aurora celebrata in Cattedrale in onore di Sant’Agata.

Le celebrazioni per la Patrona della città, la terza festa cristiana per partecipazione al mondo, sono tornate in presenza dopo l’emergenza Covid-19.

“Ma pensate che ci sia un tempo nella storia dell’umanità in cui non è rischioso essere e rimanere cristiani? E’ stato rischioso – ricordato mons. Renna – per don Pino Puglisi, perché un parrino a Palermo, al quartiere Brancaccio, doveva rinnegare o la croce o la mafia che voleva mettere le mani sui giovani della sua parrocchia. E’ stato rischioso essere un magistrato che come cristiano portava la croce di occuparsi di criminalità organizzata, scelta consapevole con la quale Rosario Livatino ha abbracciato la sua responsabilità sotto la tutela di Dio. E così Biagio Conte: ha corso il rischio di non girare la testa dall’altra parte davanti alle povertà, e di rinunciare a stare sereno e quieto nei salotti che frequentava: ha venduto tutto ed ha seguito Cristo, per fare qualcosa che infondesse speranza ai poveri”.

“Noi pensiamo spesso di salvare la nostra esistenza – ha osservato l’arcivescovo metropolita di Catania – chiudendoci in noi stessi, alzando barriere nei confronti degli altri, calcolando vantaggi svantaggi in termini umani, usando anche la forza e forse anche la violenza. Noi tante volte non vogliamo rischiare di portare la croce dietro Cristo, ma preferiremmo essere come san Pietro, che voleva essere lui a dire a Cristo cosa doveva fare, cioè cosa non doveva rischiare. Gesù Cristo invece propone al suo discepolo un progetto di vita diverso e rischioso: la vita si salva aprendosi a Dio, all’amore del prossimo, e donandosi. Gesù – ha ricordato mons. Renna – dice che la croce bisogna portarla “ogni giorno”: il rischio di essere cristiani non è un abito per i giorni di festa, ma è un impegno quotidiano, come la tuta da lavoro o il grembiule della casalinga che vengono indossati nei giorni feriali, che sono di più dei giorni di festa”.

di Redazione
Pubblicato il Feb 4, 2023


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