In rappresentanza del sindaco di Catania Enrico Trantino, il vicesindaco Paolo La Greca ha partecipato alla breve cerimonia per l’ottantesimo anniversario della Liberazione che si è svolta nella corte di Palazzo degli Elefanti.
Presenti oltre al Prefetto Maria Carmela Librizzi, all’Ammiraglio Raffaele Macauda, al questore Giuseppe Bellassai, al comandante dei Carabinieri generale Salvatore Altavilla, al comandante della base di Sigonella col. Stefano Spreafico, al col. Luigi Leuzzi della Guardia di Finanza anche autorità religiose, civili e militari. Il Prefetto Librizzi ha deposto una corona ai piedi della lapide collocata settant’anni fa, nel 1955, nella corte di Palazzo degli Elefanti, per il decennale della Resistenza, dal sindaco dell’epoca, Luigi La Ferlita, per ricordare i caduti catanesi. Successivamente sono state deposte le corone d’alloro del Comune di Catania dal vicesindaco e quella del Partito Democratico e dell’Anpi. dal sindaco di Militello in Val di Catania Giovanni Burtone, con i rappresentanti dell’Anpi, dei sindacati e delle associazioni.
“La celebrazione dell’ottantesimo anniversario del 25 Aprile, è una ricorrenza fondante per la Repubblica Italiana. È la festa della pace in un giorno che ricorda la fine della Guerra Civile, la Liberazione dalla dominazione nazista e dagli epigoni del peggior fascismo e il ritorno dell’Italia nel novero delle Nazioni democratiche” ha detto il vicesindaco La Greca. Ricordando il grande giurista Piero Calamandrei, ha sottolineato che la libertà è come l’aria e la luce: se ne comprende appieno l’immenso valore e l’ineguale importanza solo quando vengono a mancare. La libertà, così come la pace, hanno bisogno però di una costante manutenzione per non dimenticarne il valore.
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Per l’Italia quella pace e quella libertà hanno le radici nella resistenza di un popolo contro la barbarie e hanno prodotto la Costituzione repubblicana, in cui tutti gli italiani si riconoscono, solido baluardo condiviso da ciascuno contro ogni forma o principio di autoritarismo e di fermo rifiuto di ogni totalitarismo.
“La mia giovinezza” ha proseguito La Greca “è stata vissuta nell’esempio del Presidente Sandro Pertini di cui voglio ricordare quella famosa, appassionata affermazione rivolta agli studenti: ‘Io combatto la tua idea perché è contraria alla mia ma mi batterò fino alla morte perché tu, la tua idea la possa esprimere sempre liberamente. La solidarietà, il rispetto per le idee di tutti, la faticosa ricerca della pace devono tornare a essere cura costante degli Italiani e per tutti i popoli della terra”.
Evidenziando che la Festa della Liberazione fu formalizzata nel 1949 da Alcide De Gasperi, La Greca, in questo ottantesimo anniversario, ha voluto anche richiamare il celebre discorso ai comandanti partigiani quando li esortò dicendo: “Aiutateci a superare lo spirito funesto delle discordie. Si devono lasciare cadere risentimento e odio. Si deve perdonare”.
Il Vicesindaco ha poi voluto elencare uno ad uno i 35 catanesi caduti, 32 uomini e 3 donne i cui nomi sono scolpiti nella lapide, ricordandone la giovanissima età i luoghi e gli anni in cui furono giustiziati, che perirono in quei tragici anni della barbarie che insanguinò l’Italia.
“A loro, cui va il nostro commosso e imperituro ricordo – ha concluso La Greca – voglio dedicare i versi poetici di Giuseppe Ungaretti, per i Morti della Resistenza, che imparai per la licenza liceale, cinquant’anni fa, allora trentennale della Liberazione”.
Qui
Vivono per sempre
Gli occhi di coloro che furono chiusi alla Luce
Perché tutti
Li avessero aperti
Per sempre
Alla Luce.