La pandemia rallenta l’occupazione femminile.
In Sicilia in un anno si registra un calo di 21 mila unità. E’ quanto emerge da uno studio dell’Osservatorio economico di Confartigianato Sicilia.
“Il Covid – sottolinea l’associazione – brucia il lavoro delle donne, colpa anche del crollo nel settore dei servizi, un settore per lo più a vocazione femminile”.
Al terzo trimestre 2020 si contano 478 mila occupate totali, di cui 80 mila (16,7% del totale) occupate indipendenti (-3 mila rispetto al terzo trimestre 2019) e 398 mila occupate dipendenti al III trimestre 2020 (-18 mila rispetto al III trimestre 2019). Nel 2020, in Sicilia, il totale delle imprese registrate gestite da donne è di 114.896, di cui il 10% (11.506) sono imprese artigiane. Il 13,5% delle imprese artigiane femminile è gestito da giovani under 35 mentre il 6,4%, ovvero 734, sono gestite da straniere.
E’ Catania la provincia con il maggior numero di imprese rosa, 24.903 di cui 2.498 artigiane. Palermo, è seconda, con 23.623 imprese al femminile di cui 2.309 artigiane. Seguono Messina, Trapani e Agrigento. La città dei Templi è anche quella con la più alta incidenza di donne nel settore dei servizi alla persona, con una percentuale del 66,4%.