No, proprio no.
Salvatore Benfari non voleva morire da eroe. Voleva vivere, invece, insieme alle sue adorate figlie di 8 e 12 anni che stavano per essere divorate dal fuoco. Le loro urla, la richiesta di aiuto hanno strappato il cuore di Salvatore che si è immediatamente infilato nella sua casa avvolta dalle fiamme e portare in salvo le due bambine. Nel fare ciò, l’uomo è stato lambito dal fuoco e quasi stordito dal fumo. Ma non si è fermato: è tornato dentro quella casa ormai in preda al fuoco perché doveva mettere in sicurezza anche la madre già raggiunta dalle micidiali vampate. Anche questa impresa, con l’aiuto del proprio padre, è riuscita ma Salvatore ha perso i sensi, è caduto ed è stata la fine: divorato dal rogo mortale.
Salvatore Benfari era un saldatore specializzato, uno di quelli veramente bravi. Lavorava per aziende importanti che si occupano di grandi opere, grandi costruzioni. Per questo viveva nel Nord Italia – ultimo lavoro nella zona del Brennero – e ciò, tuttavia, non gli impediva di tornare mensilmente a casa per riappropriarsi della sua famiglia, degli abbracci di moglie (insegnante a Palermo) e figliolette e dell’affetto dei suoi genitori.
A Caltabellotta lo conoscevano tutti. Ed oggi la gente spende parole di grande considerazione ma gravide di dolore. Era un uomo buono – affermano in tanti – lavoratore, cortese con tutti e innamorato della sua famiglia e dei suoi cari. Si dice sempre così quando muore qualcuno ma Salvatore era veramente così.
Il sindaco di Caltabellotta, Biagio Marciante, dichiara all’Adnkronos: “Non doveva finire così, stentiamo ancora a crederci. L’intera comunità è sconvolta, sotto choc, ci stringiamo alla famiglia in questo momento di profondo dolore”.
Adesso, verrà proclamato il lutto cittadino, qualcuno si farà carico di conferire una medaglia a valor civile ed i funerali saranno celebrati in pompa magna.
Salvatore non voleva questo.
Salvatore voleva stare accanto a sua moglie e crescere bene le sue bambine. E mentre il fato ha distrutto i sogni di una famiglia benvoluta, oggi il Nucleo investigativo antincendi del gruppo specializzato dei Vigili del fuoco comincerà un complicato lavoro di accertamento tecnico per individuare le cause di questa orribile tragedia che fa registrare un ulteriore moto di preoccupazione: da Palermo, dove si trova ricoverata la madre di Salvatore gravemente ustionata e provata per aver respirato troppo fumo, arrivano brutte notizie. Le sue condizioni di salute sarebbero peggiorate. E c’è molta apprensione.
Non ci resta che pregare: per Salvatore giunto al cospetto di Dio e per sua madre che deve vincere questa terribile partita.