Il giudizio di quanti intervenuti è unanime. Un magistrato capace e competente ma soprattutto una persona equilibrata, garbata e signorile. Giuseppe Melisenda Gimabertoni da oggi è il nuovo presidente del tribunale di Agrigento. La cerimonia di insediamento è avvenuta questa mattina nell’aula Rosario Livatino del Palazzo di Giustizia, gremita in ogni ordine di posto. All’udienza hanno partecipato le più alte cariche civili e militari della provincia, tutto il personale amministrativo del tribunale e gli avvocati del foro di Agrigento. E ovviamente i colleghi, nuovi e di vecchia data: dal presidente della Corte di appello, Matteo Frasca, al procuratore della Repubblica, Giovanni Di Leo, e ai predecessori Alfonso Malato, Pietro Falcone, Luigi D’Angelo e Salvatore Cardinale. A presiedere la cerimonia Wilma Angela Mazzara, presidente della seconda sezione penale: “Il tuo consiglio, la tua preparazione sarà preziosa per tutti. Auguriamo che con la tua guida il tribunale di Agrigento diventi il luogo dove non si gestisce potere ma dove si rende un servizio ai cittadini.”
Il presidente Melisenda Giambertoni è visibilmente commosso. Ringrazia la moglie, la famiglia, i colleghi ma il primo pensiero lo dedica a Rosario Livatino: “L’ho conosciuto e ho lavorato con lui nella mia prima esperienza ad Agrigento. Porto nei miei ricordi i drammatici momenti del suo omicidio, la sua auto schiacciata sul guardrail e il suo cadavere ma anche i suoi valori, il suo pensiero e le sue idee”. Melisenda ha poi rimarcato il legame con la Città dei templi “non soltanto Istituzionale ma anche affettivo. La mia intenzione è quella di servire al meglio l’ufficio con la consapevolezza che tutti devono concorrere al bene comune e alla tutela dei diritti di tutti.”
La parola è poi passata al presidente della Corte di appello di Palermo, Matteo Frasca, e al procuratore della Repubblica, Giovanni Di Leo. Entrambi, dopo aver elogiato e augurato al neo presidente un buon lavoro, hanno rimarcato il clima di tensione intorno alla magistratura non risparmiando critiche alla riforma della giustizia: “Una fase in cui c’è un attacco alla giurisdizione che vuole ridisegnare l’equilibrio tra i poteri dello Stato senza considerare che le vere vittime non sono i magistrati o gli avvocati ma i cittadini. Tutti dobbiamo esserne consapevoli – ha detto Frasca – La giustizia non richiede le riforme che stanno per essere varate, richiede tutt’altro: attenzione al processo, che ci siano i mezzi per svolgerlo. Non mi pare che le riforme in corso vadano in questa direzione.” Dello stesso avviso anche il procuratore della Repubblica, Di Leo: “Se si cambia in corsa il volante, o pezzi di un’auto, è difficile che il conducente riesca a guidare la macchina.”
Infine è intervenuta anche la presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Agrigento, Vincenza Gaziano: “Il consiglio dell’ordine assicura la collaborazione dovuta alla presidenza del tribunale nel comune obiettivo dell’amministrazione della giurisdizione e che soprattutto abbia a cuore la tutela dei diritti dei cittadini. Quello che auspico è una collaborazione con il presidente Melisenda volta soprattutto a invertire la rotta della sfiducia dei cittadini nella giustizia e lavorare per continuare a render credibile l’attività tanto nell’impegno dell’avvocatura quanto in quello della magistratura.”
La cerimonia di insediamento