Gestione beni confiscati alle mafie, protocollo in commissione Antimafia all’Ars

Redazione

| Pubblicato il mercoledì 12 Febbraio 2025

Gestione beni confiscati alle mafie, protocollo in commissione Antimafia all’Ars

di Redazione
Pubblicato il Feb 12, 2025

Creare un percorso istituzionale condiviso per la gestione dei beni confiscati alle mafie, valorizzando il riutilizzo sociale ed economico: è l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato oggi in commissione Antimafia all’Ars, e presentato alla stampa dal presidente della commissione, Antonello Cracolici, dai componenti dell’organismo e dai presidenti dei cinque consorzi per la legalità e lo sviluppo con alcuni sindaci. “In Sicilia meno della metà dei beni confiscati a cosa nostra sono stati destinati, ma la restituzione sociale è l’altra gamba della battaglia repressiva dello Stato contro la mafia – ha detto Cracolici – su 392 comuni siciliani sono 60 i comuni che fanno parte dei consorzi di sviluppo e legalità nei territori. Con questo protocollo intendiamo rimettere in piedi i consorzi nelle province dove non esistono e rilanciare, dando nuovi strumenti, quelli già esistenti, per superare criticità e diffondere buone pratiche, favorendo sinergie e superando difficoltà burocratiche e gestionali che spesso si manifestano nella quotidianità, per trasformare i beni confiscati in opportunità di lavoro”. In rappresentanza dei cinque consorzi sono intervenuti: Vincenzo Liarda, presidente del consorzio madonita per la legalità e lo sviluppo; Girolamo Di Fazio, presidente del consorzio etneo per la legalità e lo sviluppo; Alessandro Cavalli, presidente del consorzio sviluppo e legalità di San Giuseppe Jato; Francesco Li Vigni, presidente del consorzio trapanese per la legalità e lo sviluppo; Maria Grazia Brandara, presidente del consorzio tra comuni agrigentini per la legalità e lo sviluppo. “L’auspicio è trasformare i beni dove si facevano summit di mafia in occasioni di sviluppo per la Sicilia”, ha detto Liarda, che è anche il coordinatore dei consorzi. “I sindaci e gli amministratori sono la prima frontiera del contrasto alle mafie nei territori – ha aggiunto Cracolici -, per questo riprenderemo a incontrare, con la commissione Antimafia, tutti i sindaci della Sicilia e i comitati dell’ordine e della sicurezza per rimettere al centro questi temi con un ruolo più attivo per sindaci e prefetture”. 

di Redazione
Pubblicato il Feb 12, 2025


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