Si è svolta questa mattina la cerimonia di intitolazione dell’Auditorium di Comitini al magistrato Luca Crescente prematuramente scomparso nel 2003. Crescente come pm della Direzione Distrettuale Antimafia ha rappresentato la pubblica accusa al processo Akragas, conclusosi con venti ergastoli e quasi due secoli di carcere. Tra i condannati anche i carcerieri agrigentini del piccolo Giuseppe Di Matteo. L’iniziativa sposata dal tavolo tecnico scientifico di Comitini, presieduta dal sindaco Luigi Nigrelli, è stata ideata dal giornalista Alfonso Bugea.
“Tengo a manifestare tutto il mio apprezzamento per questo evento che celebra la memoria e l’impegno dell’uomo prima e del Magistrato che ha contribuito con dedizione e passione alla giustizia e che ha dato tanto alla nostra comunità”. Lo ha scritto il prefetto di Agrigento Salvatore Caccamo in un testo che è stato letto durante la cerimonia. All’evento sono interventi i magistrati Luigi Patronaggio, Ambrogio Cartosio, Fernando Asaro ed Ignazio De Francisci; presenti gli studenti dei plessi “Ciranni” e “Leonardo Da Vinci”, del liceo “Martin Luther King di Favara e del liceo musicale “Empedocle” di Agrigento.
“Luca Crescente – ha scritto il procuratore generale presso la Corte d’appello di Palermo, Lia Sava – è un modello per tutti, per il rigore morale ed una capacità tecnica sempre allineati al raggiungimento del risultato processuale. Senza mai trascurare il “servizio giustizia” che, per Luca, significava “raggiungimento del risultato”, sacrificando il suo tempo ed il suo respiro perché ogni carta venisse letta e valutata in tempi rapidi: nessuno doveva attendere quell’esito procedimentale oltre il tempo dovuto”.
Altri messaggi sono pervenuti, dal colonnello dei carabinieri Massimiliano Sole e dai Sergio Lari e Gaetano Paci che ha sottolineato che “quel 26 agosto 2003 Luca Crescente se ne è andato improvvisamente lasciando un vuoto enorme ed un inestimabile patrimonio morale, etico e professionale da salvaguardare. Da quel giorno grava su tutti noi una responsabilità ulteriore: ricordare Luca con la nostra condotta di vita umana e professionale e sforzarci di somigliarli”.