“La realtà siciliana la conosco bene anche in seno alla Prefetture. Arrivo in un momento nell’agrigentino in cui esprimerà cultura che sarà apprezzata in varie parti non solo del territorio regionale ma anche nazionale. Dobbiamo immediatamente intervenire e interloquire con gli stackeholders coinvolti nell’evento di Agrigento capitale della cultura 2025 a partire dal Cda della Fondazione, del sindaco Miccichè che incontrerò subito per metterci all’opera affinchè la macchina amministrativa e organizzativa possa divenire pienamente efficiente. Non dobbiamo andare con una pianificazione a rilento”. Questo è il primo obiettivo del neo prefetto di Agrigento Salvatore Caccamo a margine di una conferenza stampa che si è svolta presso il Palazzo del Governo.
Il Prefetto Caccamo prende il posto di Filippo Romano che dopo un anno e mezzo è stato trasferito, dal Consiglio dei ministri, a Vicenza. Per il sessantatreenne è un ritorno in Sicilia dove aveva già lavorato per circa vent’anni ricoprendo diversi ruoli tra Enna, Palermo e Trapani.
“Da questo territorio mi aspetto collaborazione. Questo è un territorio che esprime potenzialità, alcune sono state nascoste e altre non valorizzate, ma io so che ci sono tante associazioni che operano sul territorio e il lavoro di squadra ci può portare a traguardare obiettivi concreti e a breve termine”, sottolinea il prefetto Caccamo che continua: “Il cittadino deve essere al centro di ogni azione, soprattutto quando si parla di sicurezza, sopratutto in un territorio complesso e tribolato come quello agrigentino, dunque mi aspetto una collaborazione costante tra i cittadini, le forze di polizia e gli enti locali, per costruire un sistema di sicurezza efficace, tanto repressivo quanto preventivo”.
Nell’agenda del nuovo prefetto certamente non manca il tema dell’immigrazione, dell’infrastrutture, della crisi idrica, ma sopratutto la sicurezza guardando alle nuove tecnologie come strumento utile per prevenire i reati. “Sono consapevole dell’impegno e delle difficoltà che ha questo territorio, e mi informerò con le varie Procure sulle dinamiche criminali, per aver un maggiore approfondimento e per poter meglio affinare e attuare le prerogative prefettizie che si traducono poi in quei provvedimenti preventivi amministrativi. Ciascuna assegnazione da parte del Ministero la mia nomina è una scelta mirata e ponderata, consapevole della delicatezza del compito in una realtà come quella agrigentina”, ha detto il neo prefetto Caccamo rispondendo alla domanda del direttore di Grandangolo, Franco Castaldo.