“Zelensky – prosegue Conte – si ritrova con un popolo stremato da una guerra affrontata anche grazie alla falsa promessa che i Paesi Nato lo avrebbero sostenuto all’infinito, sia sul piano militare sia sul piano finanziario. E poi ci sono i leader europei, che per tre anni hanno provato a convincerci che l’unica, possibile strategia fosse inseguire la vittoria militare sulla Russia, essendo completamente inutile investire su un percorso diplomatico. Il fallimento maggiore è il loro, perchè sono costretti a prendere atto di quel che anche i comuni cittadini hanno sempre saputo: che la Russia, nient’affatto isolata, rimane un player globale con cui è imprescindibile misurarsi. Con la particolarità, che se il fronte oltranzista guerrafondaio non avesse sabotato i negoziati di Istanbul del marzo-aprile 2022, sicuramente il compromesso concluso a caldo dell’aggressione russa sarebbe stato ben più protettivo degli interessi ucraini di quello che si prospetta adesso che la Russia ha prevalso sul campo”.
“Adesso i leader europei, completamente disorientati – attacca Conte – stanno agendo in ordine sparso, come dimostrano le proposte stravaganti in tema di ‘garanzie di sicurezzà. Francia, Regno Unito e Germania insistono per l’invio di truppe nel teatro di guerra, ipotesi che mesi fa aveva fatto scattare l’allarme nelle cancellerie di mezza Europa e che adesso viene accolta come il male minore. Poi c’è la proposta del duo Meloni-Fazzolari, di estendere anche all’Ucraina, la garanzia di protezione di cui all’art. 5 del Trattato Nato. Anche questa era stata ventilata mesi fa, creando il panico in Europa e negli Usa: significava per la Nato smetterla con la guerra per procura ed entrare direttamente in guerra contro la Russia. Una follia. Adesso viene riproposta, ma per offrire garanzie future. Questo significa che l’Ucraina verrebbe a godere, in prospettiva, della solidarietà militare dei Paesi Nato, come fosse un membro dell’Alleanza atlantica, pur rimanendo estranea ad essa”.
“Ma è ragionevole prevedere che Putin – che ha conseguito vantaggi sul campo e che è ossessionato dall’estensione della Nato ai propri confini – accetti orale truppe europee o della Nato ai propri confini? E’ ragionevole estendere all’Ucraina i vantaggi dell’appartenenza alla Nato senza neppure pretendere gli oneri militari e finanziari che questa adesione comporta, creando un pericoloso precedente e il rischio di allargare sempre più, nel mondo, l’area dei conflitti armati? Che succederà quando altri Paesi chiederanno anch’essi il privilegio dell’articolo 5 della Nato, senza adesione formale? Può essere davvero questo uno strumento efficace per estendere l’area di influenza geo-politica della Nato e assecondarne l’espansione? La verità è che il deficit di politica sta precipitando l’Europa nell’irrilevanza e il mondo intero nel caos, senza che si intraveda all’orizzonte la possibilità di costruire un nuovo ordine politico e giuridico mondiale, basato su una prospettiva multipolare” conclude Conte.
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(ITALPRESS).