ANCONA (ITALPRESS) – Si è svolto oggi, a Palazzo Raffaello, sede della Giunta regionale delle Marche, l’incontro ufficiale per annunciare il completamento del Piano Banda Ultra Larga nella regione. Presenti all’evento l’Assessore regionale alla Digitalizzazione Andrea Maria Antonini, l’Amministratore Delegato di Open Fiber Giuseppe Gola e l’Amministratore Delegato di Infratel Italia Pietro Piccinetti. Il Piano, promosso dal MIMIT e gestito da Infratel Italia, prevede la realizzazione di un’infrastruttura a banda ultra larga in oltre 6000 comuni italiani delle aree bianche, ossia borghi e piccoli centri sprovvisti di connettività ultraveloce. L’infrastruttura, che rimane di proprietà dello Stato, è realizzata e gestita in concessione da Open Fiber, che si è aggiudicata i bandi pubblici indetti da Infratel. Le Marche sono una delle prime regioni in Italia a completare l’infrastrutturazione delle aree bianche.
Grazie alla nuova infrastruttura in fibra ottica, capace di offrire velocità fino a 10 Gigabit per secondo, “si aprono importanti opportunità per cittadini, imprese e amministrazioni locali: dalla telemedicina al lavoro da remoto, dal controllo del territorio alla gestione intelligente dei servizi urbani – spiega Open Fiber in una nota -. La tecnologia FTTH di Open Fiber garantisce inoltre un impatto ambientale ridotto, con un consumo energetico inferiore del 60% rispetto alle reti in rame, e un contributo concreto alla sostenibilità sociale ed economica”.
Nei 217 comuni coinvolti nel piano BUL nelle Marche, sono stati realizzati oltre 4.600 chilometri di fibra, abilitando la connettività per circa 341 mila unità immobiliari e oltre 2463 sedi della pubblica amministrazione (scuole, ospedali, ambulatori, uffici comunali, biblioteche, forze dell’ordine).
“Siamo orgogliosi di essere la quarta regione in Italia ad aver completato il Piano Banda Ultra Larga, garantendo l’accesso a internet veloce a tutti i Comuni in area bianca – ha spiegato l’assessore Antonini -. Questo risultato è stato possibile grazie alla collaborazione tra la Regione, il Ministero del Made in Italy, Infratel Italia S.p.A. e Open Fiber, e rappresenta un importante passo avanti nella strategia di transizione digitale della Regione Marche. La nostra infrastruttura digitale ci permette di essere più competitivi e democratici, garantendo ai cittadini l’accesso veloce a internet e ai servizi fondamentali. La digitalizzazione è ormai una parte essenziale della quotidianità, e la copertura garantita dal piano Banda Ultra Larga rappresenta un atto di democrazia e di partecipazione. Questo ci consente anche di fornire strumenti alle imprese per lavorare più velocemente e in modo più connesso, favorendo lo sviluppo economico e sociale del territorio. La banda ultra larga è un fattore strategico per la coesione territoriale e la riduzione del divario digitale. Il nostro impegno continuerà per offrire nuovi servizi innovativi resi possibili dalla infrastruttura realizzata dal Piano Banda Ultra Larga, che consiste in oltre km 4.673 di fibra stesa”.
Giuseppe Gola, Amministratore Delegato Open Fiber, ha ricordato che “il Piano BUL è nato per offrire anche ai residenti dei piccoli comuni la stessa qualità di connessione disponibile nei grandi centri urbani. L’infrastruttura realizzata da Open Fiber rappresenta uno strumento essenziale per ridurre il divario digitale in una regione da sempre attenta al progresso tecnologico. Ora è fondamentale promuovere l’adozione della rete FTTH, per migliorare la qualità della vita, sostenere la crescita delle imprese locali e contrastare lo spopolamento delle aree interne, vero patrimonio del nostro Paese”.
“Con il completamento del Piano Banda Ultra Larga nelle Marche raggiungiamo un traguardo strategico per il Paese: portare la connettività ultraveloce anche nei territori meno densamente popolati, promuovendo inclusione digitale e competitività – ha spiegato Piccinetti -. Questo risultato è il frutto di una collaborazione virtuosa tra istituzioni, soggetti attuatori e comunità locali. Oggi, oltre 340 mila famiglie e più di 2.400 sedi pubbliche possono contare su un’infrastruttura moderna, sicura e pronta a sostenere i servizi digitali del futuro”.
Oltre ai piccoli borghi e ai comuni più isolati oggetto del piano BUL, Open Fiber è presente con rete FTTH proprietaria ad Ancona, Pesaro, Macerata, Ascoli Piceno, Senigallia, Osimo, Jesi, Fabriano, Civitanova Marche e San Benedetto del Tronto, con un investimento privato di 41 milioni di euro e un totale di 136 mila case connesse.
Grazie alla nuova infrastruttura in fibra ottica, capace di offrire velocità fino a 10 Gigabit per secondo, “si aprono importanti opportunità per cittadini, imprese e amministrazioni locali: dalla telemedicina al lavoro da remoto, dal controllo del territorio alla gestione intelligente dei servizi urbani – spiega Open Fiber in una nota -. La tecnologia FTTH di Open Fiber garantisce inoltre un impatto ambientale ridotto, con un consumo energetico inferiore del 60% rispetto alle reti in rame, e un contributo concreto alla sostenibilità sociale ed economica”.
Nei 217 comuni coinvolti nel piano BUL nelle Marche, sono stati realizzati oltre 4.600 chilometri di fibra, abilitando la connettività per circa 341 mila unità immobiliari e oltre 2463 sedi della pubblica amministrazione (scuole, ospedali, ambulatori, uffici comunali, biblioteche, forze dell’ordine).
“Siamo orgogliosi di essere la quarta regione in Italia ad aver completato il Piano Banda Ultra Larga, garantendo l’accesso a internet veloce a tutti i Comuni in area bianca – ha spiegato l’assessore Antonini -. Questo risultato è stato possibile grazie alla collaborazione tra la Regione, il Ministero del Made in Italy, Infratel Italia S.p.A. e Open Fiber, e rappresenta un importante passo avanti nella strategia di transizione digitale della Regione Marche. La nostra infrastruttura digitale ci permette di essere più competitivi e democratici, garantendo ai cittadini l’accesso veloce a internet e ai servizi fondamentali. La digitalizzazione è ormai una parte essenziale della quotidianità, e la copertura garantita dal piano Banda Ultra Larga rappresenta un atto di democrazia e di partecipazione. Questo ci consente anche di fornire strumenti alle imprese per lavorare più velocemente e in modo più connesso, favorendo lo sviluppo economico e sociale del territorio. La banda ultra larga è un fattore strategico per la coesione territoriale e la riduzione del divario digitale. Il nostro impegno continuerà per offrire nuovi servizi innovativi resi possibili dalla infrastruttura realizzata dal Piano Banda Ultra Larga, che consiste in oltre km 4.673 di fibra stesa”.
Giuseppe Gola, Amministratore Delegato Open Fiber, ha ricordato che “il Piano BUL è nato per offrire anche ai residenti dei piccoli comuni la stessa qualità di connessione disponibile nei grandi centri urbani. L’infrastruttura realizzata da Open Fiber rappresenta uno strumento essenziale per ridurre il divario digitale in una regione da sempre attenta al progresso tecnologico. Ora è fondamentale promuovere l’adozione della rete FTTH, per migliorare la qualità della vita, sostenere la crescita delle imprese locali e contrastare lo spopolamento delle aree interne, vero patrimonio del nostro Paese”.
“Con il completamento del Piano Banda Ultra Larga nelle Marche raggiungiamo un traguardo strategico per il Paese: portare la connettività ultraveloce anche nei territori meno densamente popolati, promuovendo inclusione digitale e competitività – ha spiegato Piccinetti -. Questo risultato è il frutto di una collaborazione virtuosa tra istituzioni, soggetti attuatori e comunità locali. Oggi, oltre 340 mila famiglie e più di 2.400 sedi pubbliche possono contare su un’infrastruttura moderna, sicura e pronta a sostenere i servizi digitali del futuro”.
Oltre ai piccoli borghi e ai comuni più isolati oggetto del piano BUL, Open Fiber è presente con rete FTTH proprietaria ad Ancona, Pesaro, Macerata, Ascoli Piceno, Senigallia, Osimo, Jesi, Fabriano, Civitanova Marche e San Benedetto del Tronto, con un investimento privato di 41 milioni di euro e un totale di 136 mila case connesse.
– news in collaborazione con Open Fiber –
– foto Italpress –
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