Sulla prevenzione in carcere, “in Italia la situazione non è grave ma è da monitorare, la droga più pericolosa è questo fentanyl di cui si è parlato a lungo”, ha aggiunto Nordio. Sui detenuti in carcere in relazione alla droga, una “buona parte sono spacciatori, veri e propri criminali per i quali non ha senso parlare di ciò di cui stiamo discutendo oggi – ha spiegato -. Ma c’è una percentuale di detenuti che hanno commesso reati in relazione al loro stato di tossicodipendenza: questi sono più malati da curare che delinquenti da punire. Per loro abbiamo già presentato un disegno di legge lo scorso luglio per una detenzione differenziata presso comunità terapeutiche”, ha aggiunto.(ITALPRESS).
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