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Bene confiscato a mafia diventa sede FdI, polemica a Santa Margherita Belice

Un immobile parzialmente confiscato alla mafia diventa la sede di Fratelli d’Italia di Santa Margherita Belice, in Sicilia.

A innescare la polemica è l’associazione Libera. “Trattandosi, anche se parzialmente, di un bene confiscato alla mafia, l’amministrazione comunale di Santa Margherita Belice – dichiarano il coordinamento regionale e il locale presidio di Libera – avrebbe dovuto adottare un approccio diverso nella gestione dell’immobile. Trovando una strada che potesse renderlo comunque utile alla collettività, rispetto alle norme inerenti alla materia. La decisione inopportuna di utilizzarlo in favore di una parte politica, qualunque essa sia, ne mortifica e annulla il valore collettivo”.

L’iniziativa di destinare il locale alla sede del partito è di Deborah Ciaccio, consigliera comunale e portavoce cittadina di Fratelli d’Italia nonchè nipote di Gaspare Ciaccio, condannato per mafia a 12 anni e 8 mesi nell’operazione “Scacco Matto”.

Nella piazza principale di Santa Margherita si trova un immobile, in parte confiscato perchè appartenente al mafioso. Solo una porzione dell’appartamento (il 25%), però, è passato allo Stato, il resto è rimasto nella disponibilità dei familiari.

La diretta interessata si è detta “indignata per gli attacchi”: “L’inaugurazione è stata fatta in un locale che per il 75% è di proprietà della mia famiglia, mentre il 25 % appartiene ad un mio parente che ha avuto problemi con la giustizia, che ha scontato la sua pena e da cui ho mantenuto, mantengo e manterrò le distanze. Il locale che utilizzo come circolo è assolutamente in regola e non sequestrato, tranne una stanza che ovviamente non viene utilizzata”.

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Redazione