La vicenda che ha coinvolto Raimondo Moncada, scrittore, giornalista e paziente oncologico, è solo l’ennesimo campanello d’allarme sullo stato drammatico della sanità siciliana. “La notizia che un paziente oncologico, in una situazione di fragilità già estrema, si sia visto assegnare un esame endoscopico con tempi d’attesa di due anni è un fatto gravissimo che non può essere liquidato con l’attivazione tardiva di un numero di telefono privilegiato o con l’invio di ispettori presso l’ASP di Agrigento”, dichiara l’onorevole Angelo Cambiano, deputato regionale del Movimento 5 Stelle.
“Presidente Schifani, le sue dichiarazioni di impegno a ‘restituire dignità ai pazienti della sanità siciliana’ appaiono come parole vuote se non seguite da azioni concrete e strutturali. È vero che ha inserito nei contratti dei nuovi manager sanitari l’obbligo di ridurre i tempi d’attesa, pena la decadenza, ma i risultati sul campo dimostrano che il sistema continua a collassare sotto il peso di carenze di personale e una gestione inadeguata”, prosegue Cambiano.
Le parole del direttore generale dell’ASP di Agrigento, Giuseppe Capodieci, sulla carenza di risorse umane confermano che siamo davanti a una gestione che naviga a vista, con il personale sanitario abbandonato a se stesso e i pazienti lasciati nell’angoscia. Questo non è accettabile.“Presidente, lei ha il dovere morale e politico di fare molto di più”. Cambiano punta il dito contro la gestione politica del sistema sanitario regionale: “La sanità non può essere il terreno di spartizione della politica. È indispensabile porre un limite netto all’ingerenza della politica nelle nomine e garantire che chi guida le ASP lo faccia esclusivamente per meriti e competenze, e non perché sostenuto da un partito o un gruppo di potere. È questa logica spartitoria che ha prodotto disastri come quelli che vediamo oggi, dove a pagare sono i cittadini e i professionisti sanitari.”