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Consiglio comunale, oggi in Aula il primo Question time

Questa mattina l’Aula consiliare di Palazzo degli Elefanti ha registrato, per la prima volta nella storia dell’Assemblea cittadina, la seduta speciale Question time prevista dal nuovo regolamento del Consiglio comunale.

Il presidente Sebastiano Anastasi ha convocato il Question time con all’ordine del giorno 27 interrogazioni, anche risalenti ad anni precedenti, presentate su vari argomenti da diversi consiglieri, e alle quali i dirigenti comunali hanno dato risposta.

Presente in aula il vice commissario del Comune, Bernardo Campo.

Ieri sera il civico consesso ha approvato, all’unanimità dei 21 consiglieri presenti,  le Linee guida generali sulle pari opportunità per il Comune di Catania.

La delibera, proposta  dalla VIII Commissione consiliare Pari opportunità,  è stata introdotta  dal consigliere Bruno Brucchieri, che ha  spiegato come il documento sia stato messo a punto grazie a un articolato lavoro della commissione presieduta sino a poco tempo fa da Sebastiano Anastasi.

“Queste linee guida finali – ha affermato  Anastasi – sono state  precedute da mozioni e ordini del giorno proposti dalla commissione e approvati dal consiglio, e divenuti parte integrante del documento. E’ stato fatto un lavoro impegnativo a partire dal protocollo di Istanbul,  e  credo che possiamo affermare che il Comune di Catania sia il primo in Sicilia e tra i primi in Italia ad adottare queste linee guida, alle quali faremo riferimento a partire dai dipendenti del comune  e delle partecipate e che si estenderà a tutta la cittadinanza, che potrà apportare ulteriori interventi. Un formale impegno condiviso di Giunta e Consiglio comunale su questo delicatissimo tema, che riporta linearmente i punti cardine su cui incentrare le scelte politico-amministrative in termini di pari opportunità, contro ogni discriminazione, ad esempio di sesso, razza, religione”.

Il raggiungimento pieno delle pari opportunità, recita il documento articolato in diversi punti,  impone tra l’altro che le autorità pubbliche, prima di procedere all’assunzione di una data misura, valutino l’eventuale effetto discriminatorio che essa possa determinare, mirando così ad evitare conseguenze negative e a migliorare la qualità e l’incisività delle proprie politiche.

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Redazione