Finisce al 41 bis, carcere duro, il futuro di Giuseppe Sicilia, 43 anni, favarese, ritenuto boss della mafia agrigentina, attualmente detenuto per mafia (operazione Xidy) e precedentemente condannato per mafia.
Il provvedimento è stato firmato dalla Ministra della giustizia Marta Cartabia e già gli avvocati difensori dell’uomo, Giovanni Castronovo e Giuseppe Barba, preannunciano ricorso Tribunale di Sorveglianza di Roma.
Scrivono sulo conto di Sicilia gli inquirenti: Sulla base della documentazione raccolta si evince che Giuseppe Sicilia, detenuto per fatti rientranti nella dall’art. 41 bis, , anche in ragione della sua particolare concreta pericolosità, risulta essere in grado di mantenere contatti con esponenti tuttora liberi dell’organizzazione criminale di appartenenza.
Secondo quanto rappresentato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale – Dda – di Palermo dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, Giuseppe Sicilia è rimasto coinvolto nelle vicende giudiziarie indicative di inserimento ad alto livello di responsabilità nell’organizzazione di appartenenza.
L’associazione criminale, alla quale il predetto detenuto appartiene, ossia Cosa nostra, è tuttora operante sul territorio di pertinenza ed in particolare risulta tuttora dedita alla commissione di gravi delitti”.