La Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal gip di Caltanissetta, nei confronti del presunto referente dell’articolazione mafiosa attiva ad Agira (Enna) e di altre tre persone ritenute a lui vicine. L’attività di indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e condotta dalla Squadra mobile di Enna e dal commissariato di Leonforte, ha consentito di raccogliere gravi indizi in ordine al tentativo – da parte di un soggetto già condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso – di riprendere il controllo del territorio di Agira.
Per farlo si sarebbe avvalso di un “riconosciuto prestigio mafioso” e si sarebbe appoggiato alla locale manovalanza, cercando di coltivare i rapporti associativi con personaggi della stessa o di altre organizzazioni attive nei territori vicini. Numerosi i reati – tipici della cosiddetta ‘mafia rurale’ – per i quali il giudice ha riconosciuto la sussistenza della gravità indiziaria, tra i quali associazione per delinquere di stampo mafioso estorsione, furto, danneggiamento seguito da incendio, commessi mediante un sistematico ricorso alla violenza e all’intimidazione per imporre il proprio volere nella gestione dei pascoli e dei terreni.