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La mafia di Canicattì e la rinascita della Stidda, 7 condanne nel processo Xidy

Sette condanne per oltre un secolo di carcere e due assoluzioni. Si conclude così il primo grado di giudizio nei confronti dei nove imputati coinvolti nello stralcio ordinario del processo Xidy, l’operazione che agli inizi del 2021 fece luce sul mandamento mafioso di Canicattì e sulla rinascita della Stidda. Tra i condannati ci sono il capo indiscusso di Cosa nostra agrigentina, l’ergastolano Giuseppe Falsone, il nuovo capo della Stidda, Antonino Chiazza, uno dei mandanti dell’omicidio del giudice, Antonio Gallea, e l’ergastolano semilibero Santo Gioacchino Rinallo. Tra gli imputati condannati anche un ex ispettore della polizia di Stato.

I giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara, hanno disposto le seguenti condanne: Giuseppe Falsone (22 anni);Antonio Gallea (22 anni); Santo Gioacchino Rinallo (28 anni); Antonino Chiazza (29 anni); Pietro Fazio (18 anni); Filippo Pitruzzella (12 anni e 1 mese); Stefano Saccomando (1 anno e 6 mesi). Il tribunale ha altresì assolto – per non aver commesso il fatto e perche il fatto non sussiste – l’avvocato Calogero Lo Giudice e Calogero Valenti,  60 anni, residente a Canicattì.

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Redazione