La mafia dei pascoli nella Valle del Belice, 5 indagati 

Redazione

| Pubblicato il domenica 27 Aprile 2025

La mafia dei pascoli nella Valle del Belice, 5 indagati 

di Redazione
Pubblicato il Apr 27, 2025

La Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha notificato l’avviso di conclusione indagini nei confronti di cinque persone coinvolte nell’inchiesta su un giro di estorsioni mafiose nella valle del Belice culminata la scorsa estate con il blitz della Squadra mobile di Agrigento. Il provvedimento, firmato dai sostituti procuratori Claudio Camilleri e Felice De Benedettis, riguarda: Pietro Campo, il boss nel cuore dell’ex superlatitante Matteo Messina Denaro che attualmente sta scontando una condanna a 14 anni; il figlio Giovanni Campo, tornato in libertà dopo la decisione del Riesame, coinvolto dieci anni fa insieme al padre nell’operazione Icaro ma poi assolto; Pietro Guzzardo, 46 anni di Santa Margherita Belice, e Domenico Bavetta, 43 anni di Montevago, entrambi coinvolti in passato nell’operazione Icaro; Pasquale Ciaccio, 58 anni, pastore di Santa Margherita Belice, condannato a 12 anni e 8 mesi nell’inchiesta “Scacco Matto”. Nella lista non compare il nome di Melchiorre Ferraro, ex assessore all’agricoltura di Santa Margherita Belice, inizialmente indagato per una ipotesi di estorsione in concorso con Giovanni Campo e Pietro Guzzardo. Nei suoi confronti, dunque, si va verso l’archiviazione.

Le indagini ipotizzano il pervasivo controllo e la gestione illecita delle attivita’ agro-pastorali sul territorio girgentano di Santa Margherita del Belice, Montevago e Sambuca di Sicilia fino al confine con Contessa Entellina. Gli indagati, secondo l’attività investigativa, avvalendosi della indiscussa forza intimidatoria derivante dall’essere riconosciuti quali esponenti di vertice del mandamento mafioso di Santa Margherita di Belice, avrebbero attuato un incisivo controllo sull’economica agro-pastorale dell’area nonche’ sul connesso utilizzo dei fondi agricoli dell’entroterra belicino. In particolare, sono stati registrati diversi episodi in cui gli indagati, avvalendosi del metodo mafioso, avrebbero costretto i proprietari ed i gestori dei terreni agricoli a cedere la disponibilita’ di ampie aree di terreno da adibire al pascolo abusivo del bestiame, imponendo il pagamento di canoni irrisori che, in taluni casi, non sarebbero stati nemmeno corrisposti.

di Redazione
Pubblicato il Apr 27, 2025


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