Negli ultimi venti anni è stata tra le protagoniste della lotta alla mafia agrigentina. Un magistrato esperto che ha dedicato metà della sua carriera a delicate indagini contro le cosche della provincia e l’altra metà cercando di garantire che boss e gregari non rimanessero impuniti. Maria Teresa Maligno si è insediata questa mattina alla guida della procura di Sciacca. La voce, nonostante una notevole esperienza in cose piuttosto delicate, non mente. L’emozione è tanta e nasconderla è impossibile.
Un legame – quello con Agrigento e la sua provincia – che va oltre la professione. Il richiamo delle origini perchè Agrigento è la terra in cui è nata. E adesso il ritorno da procuratore, anzi da procuratrice, come lei stessa ha tenuto a precisare: “Ritengo che anche il linguaggio debba essere utilizzato come strumento orientato ad una prospettiva di parità di genere” ha detto. Maria Teresa Maligno ha le idee ben chiare di come dirigere e amministrare la giustizia in questo territorio: “Indipendenza e imparzialità sono i valori ai quali ispirerò la mia azione e il compito di dirigere l’ufficio non è esercitare un potere ma di servire la legge e i cittadini che si rivolgono alla Procura”. Un territorio dove “esistono sacche di cittadini che operano nel rispetto della legalità ma dove è anche radicata la criminalità di stampo mafioso e una cultura orientata al clientelismo, al favoritismo.”
La nuova procuratrice fissa gli obiettivi della sua azione: “Tutela dei più deboli, delle donne e di chiunque sia vittima di prepotenza. Tutto questo richiederà uno sforzo importante ma è un dovere al quale non possiamo sottrarci. Un altro importante settore a cui dedicherò attenzione è la tutela dell’ambiente e del territorio stravolto dalla spregiudicatezza.” Maria Teresa Maligno crede nel gioco di squadra e nella collaborazione di tutti: dai colleghi magistrati, le forze dell’ordine e l’avvocatura garantendo che la sua porta sarà sempre aperta.