La seconda sezione della Corte d’Appello di Palermo ha condannato 15 degli imputati in uno dei due procedimenti per mafia nati dal blitz ‘Maredolce’, risalente al 2017. In sostanza una parte del procedimento era stata azzerata per un problema formale ed era tornata davanti al gup, mentre la rimanente tranche era andata avanti e, giunta in Cassazione, aveva visto un annullamento con rinvio: i due diversi ‘pezzi’ sono stati ora giudicati in appello dalla stessa sezione della Corte. Numerosi gli sconti di pena, mentre e’ stata dichiarata la prescrizione per un’imputata, Tiziana Li Causi.
Nel dettaglio Giovanni Lucchese ha avuto 7 anni; Claudio D’Amore, 5 anni e 4 mesi; Giuseppe Caserta 8 anni, Vincenzo Vella 12 e 9 mesi; Cosimo Geloso 4 e 8 mesi e un anno per Maurizio Stassi. Con la sentenza di rinvio sono stati riconosciuti colpevoli Pietro Tagliavia (9 anni e 4 mesi); Giuseppe Lo Porto 6 anni (e’ fratello di Giovanni, l’operatore umanitario rapito da Al Qaeda nel 2012, in Pakistan, e ucciso tre anni dopo in un blitz degli Stati Uniti); Francesco Paolo Clemente ha avuto 8 anni, 10 mesi e 20 giorni, Santo Carlo Di Giuseppe 10 anni, Giuseppe Michelangelo Di Fatta 8, Giacomo Teresi 15, Giovanni Vinci 9 anni e 4 mesi, Giovanni Mangano 7 anni e 4 mesi, Antonino Marino 7 anni 3 mesi e 10 giorni. Clemente e’ stato liberato per decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare.