Attirato in una stanza della parrocchia, dove era in corso un incontro tra fedeli, famiglie e bambini, sarebbe stato picchiato da un gruppetto di coetanei e colpito ripetutamente in faccia e all’addome. Protagonista della vicenda è un (all’epoca) dodicenne, finito il giorno seguente in ospedale con una prognosi di cinque giorni. Una storia di violenza che arriva direttamente da Cammarata, piccolo centro incastonato tra le montagne dell’agrigentino. E adesso, in attesa del procedimento che riguarda i minori coinvolti, due educatrici della chiesa finiscono a processo con l’accusa di lesioni personali colpose in concorso.
La procura di Agrigento ha emesso nei loro confronti un decreto di citazione a giudizio. Si tratta di due donne – 67 e 43 anni – le cui generalità vengono al momento omesse per tutelare il minore. Alle due volontarie di “Azione Cattolica Ragazzi” viene contestato il “non aver impedito, avendone l’obbligo, che i minorenni sui quali in quel momento avevano compiti di vigilanza, attirassero in una stanza della parrocchia la persona offesa e lo colpissero ripetutamente al volto e all’addome causandogli lesioni consistite in contusioni diffuse”.
I fatti risalgono al novembre 2023 e sarebbero avvenuti nella chiesa San Vito di Cammarata. La vicenda scaturisce dalla denuncia della madre del dodicenne ai carabinieri della locale stazione. Secondo la ricostruzione, che in ogni caso dovrà passare da un necessario vaglio processuale, un gruppetto di ragazzini avrebbe attirato con una scusa l’adolescente in una stanza della parrocchia. Una volta dentro, e dopo aver chiuso la porta, in cinque lo avrebbero colpito ripetutamente alla faccia e all’addome. È stata la madre, una volta rientrata a casa dal lavoro, ad insospettirsi dell’insolito silenzio del figlio e notare gli evidenti segni sul volto causati dalle botte. Dopo un primo passaggio alla guardia medica del paese il dodicenne è stato visitato dai medici dell’ospedale di Agrigento dove gli sono stati diagnosticati cinque giorni di prognosi. Il giorno seguente la madre si è recata dai carabinieri e ha denunciato l’accaduto. Il caso, dopo la chiusura delle indagini, approda in aula. Il prossimo 7 dicembre, davanti il giudice Sabrina Bazzano, si celebrerà la prima udienza. Le due educatrici sono difese dall’avvocato Danilo Giracello mentre la persona offesa è rappresentata dall’avvocato Donatella Miceli.